Recensione: Lucky Luke contro Pinkerton – Nona Arte

Pubblicato il 28 Gennaio 2011 alle 16:29

Autori: Tonino Benacquista & Daniel Pennac (storia), Achdè (disegni), Anne-Marie Ducasse (colori).
Casa editrice:
Nona Arte Bedè.
Provenienza:
Francia.
Prezzo:
14,90 Euro.
Note: 48 pag., colore, cartonato francese, rilegatura a filo refe dei sedicesimi, stampato in Francia (!).


La nuova casa editrice Nona Arte di Andrea Rivi, ex collaboratore di Edizioni BD e Panini Comics, parte subito col botto presentando grandi titoli e giocando addirittura su diversi mercati europei, quali Germania e Olanda oltre che appunto l’Italia: se nei due paesi stranieri punterà molto sui comics e in particolare quelli Marvel, nonché su diversi titoli che attingerà dal catalogo BD, in Italia i nomi destinati a fare da apripista al suo nuovo corso sono la ristampa (si spera integrale) di Michel Vaillant e proprio Lucky Luke, di cui ha fatto uscire a metà ottobre questo suo ultimo volume (dopo la pubblicazione a puntate su Il Giornalino da fine settembre), in contemporanea con tutta Europa, Francia compresa.

Il racconto è il quarto del nuovo ciclo successivo alla dipartita del suo creatore (nel 2001), ovvero Morris (Maurice de Bevere), infatti una scritta sopra il titolo recita esplicitamente questa particolare distinzione; al ritorno da una missione segreta in Messico, Lucky Luke scopre che Allan Pinkerton e la sua agenzia di investigazioni sono il nuovo beniamino delle genti del West, peccato che adotti metodi estremi di indagine che portano presto a essere tutti schedati e delatori del prossimo per ogni minima infrazione.

Le prigioni finiscono per straripare, con somma irritazione dei fratelli Dalton, in particolare del rabbioso Joe (quello più basso e capo degli altri), che giura vendetta contro Pinkerton; ma il peggio è ben altro, non solo Lucky Luke rischia infatti di essere pensionato con largo anticipo, ma il nuovo eroe del West che sta per prendere il suo posto, sta per diventare anche il nuovo braccio destro del Presidente Abramo Lincoln!

Curiosa coincidenza di temi, quella tra la trama di questa avventura, in 44 splendide tavole, fatta di abusi di potere, dossier segreti, sicurezza nazionale messa a repentaglio e la nostra realtà italiana, che proprio in questo frangente sta vivendo forse uno dei periodi peggiori da questo punto di vista (anche se, a onor del vero, con declinazioni decisamente più spinte, il nome di una certa Ruby vi dice qualcosa?); sinistre affinità a parte, la storia ripropone il simpatico cow-boy transalpino, demolitore in tutti i sensi di numerosi miti del West, in un’avventura che si inserisce perfettamente nel suo filone migliore (cala giusto un po’ nel finale, dove in effetti sembra perdere qualche colpo), e le cifre dei tre volumi precedenti usciti in Francia stanno a testimoniarlo (complessivamente ben oltre il milione di copie!).

E forse qui la bontà dell’opera e del personaggio si infrange contro la nuda e amara realtà nostrana, dove Lucky Luke non ha mai goduto di una buona salute editoriale, e la sua popolarità forse è più dovuta ai film d’animazione e soprattutto alla serie di telefilm con Terence Hill (sigh); se in Francia infatti può contare su un vastissimo pubblico  (oltre dieci milioni di lettori!), confermati ogni volta con le centinaia di migliaia di copie vendute dai nuovi volumi, qui in Italia è stato molto meno “fortunato”, con una cronologia piena di albi mancanti e diversi anni addirittura senza più alcuna pubblicazione (Il Giornalino lo pubblicò a puntate per l’ultima volta addirittura nel 1994, in volume non compariva più da qualche anno).

Sicuramente questa nuova edizione, sontuosa sotto ogni punto di vista, ha riacceso gli animi di molti estimatori del personaggio, non ultimo quel grande appassionato di fumetti che è Sergio Bonelli che nella posta di Tex Nuova Ristampa 270 uscito a dicembre, ne tesse le lodi e ricorda quando ne fu lui stesso editore, assieme a Dargaud, nei lontani Anni ’80 (la copertina riproposta di uno di quei volumi, “Il filo che canta”, è proprio quella a cui si fa riferimento in “Lucky Luke contro Pinkerton”); ma al di là di prestigiosi estimatori, rimangono le indubbie qualità del titolo e di questo volume in particolare, che sia finalmente giunto il momento del riscatto editoriale anche qui in Italia per Lucky Luke?


Voto: 7 e 1/2

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