Jiu Jiu: uno shojo all’insegna della magia, dell’amore – Recensione

Pubblicato il 5 Agosto 2015 alle 16:00

Maria Antonietta Idotta
Maria Antonietta Idotta
2015-08-05T16:00:09+00:00
Maria Antonietta Idotta

J-Pop presenta uno shojo all’insegna della magia, dell’amore e altre bizzarrie, dalla matita di Touya Tobina

“Se vi toccassi con queste mani… sento che anche voi finireste per tingervi di tenebra.”

Takamichi Hachiouji proviene da una famiglia di cacciatori di demoni. Siccome è un bambina, viene considerata superflua e i genitori le prestano poche attenzioni. Sarà suo fratello gemello maggiore a ereditare tutto una volta adulto. Un giorno però l’amato fratello muore per proteggerla, e Takamichi si ritrova nei panni dell’erede del casato.

La morte del fratello lascia un segno indelebile nella ragazzina che da allora non vuole avvicinarsi a nessuno in modo da non dover più sperimentare il dolore della perdita.

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Essendo un membro importante della famiglia, le vengono assegnate delle guardie del corpo, ma a causa della sua personalità ruvida, si dileguano una dopo l’altra. Dopo aver perso l’ennesima serie di guardie del corpo, Takamichi si ritrova suo malgrado a dover allevare i gemelli jiu jiu – creature metà umane e metà-demone – nelle sembianze di lupi.

Tre anni più tardi, i cuccioli ormai cresciuti riescono ad assumere la forma umana e la loro età umana si avvicina a quella di Takamichi. I fratelli gemelli, Yuugure e Setsu non desiderano altro che poter accompagnare la loro padrona ovunque e proteggerla da ogni minaccia. Takamichi, dal suo canto, vuole solo essere lasciata in pace. Comincia così la storia di una ragazza che fa parte suo malgrado di una famiglia di cacciatori di demoni e dei due fratelli mutaforma che vogliono disperatamente starle vicino.

Se i primi capitoli del volume si svolgono con un ritmo così incalzante che sfiora la frenesia, tra i rimbrotti di Takamichi, le gag dei tre a letto, e una confusione di distacchi e ritorni, la storia comincia ad assestarsi a metà strada, quando sono svelate le dinamiche che spingono Takamichi a comportarsi in modo spesso odioso. La ragazzina ha blindato il suo cuore, nel timore che possa essere di nuovo ferito a morte.

Ed è molto bello seguire il percorso di crescita mentale della giovane, la cui vita scandita da ritmi sincopati viene rivoltata come un calzino dall’entrata in scena delle sue guardie del corpo, che lentamente riusciranno a incrinare la sua armatura emotiva. Il loro rapporto a tre, ambiguo quel tanto che basta per renderlo pepato e accattivante, è splendido e non pende mai completamente da un piatto specifico della bilancia.

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I due gemelli sono i tipici ragazzi protagonisti degli shojo manga: seppur gemelli diversi come il giorno e la notte. Se Setsu è dolce e rilassato, Yugure è serio e rispettoso; entrambi vogliono comunque compiacere Takamichi, ma è innegabile la loro leggera competizione per conquistare le grazie della padrona. Sviluppi sentimentali in vista.

Dal punto di vista artistico, i disegni all’inizio sbilanciano un po’, soprattutto le rese di profilo dei protagonisti, poiché diversi dai soliti tratti degli shojo, ma col tempo ci si abitua allo stile, in fin dei conti grazioso. Deliziosi invece i disegni dei gemelli sotto forma di cuccioli di lupo.

Lo shojo della Tobina è molto gradevole e particolare. Se la cattura dei mostri che si nascondono nelle tenebre, è messa in secondo piano in questo primo volume, che si concentra soprattutto sulla psicologia dei protagonisti,  è sicuramente un argomento che sarà sviscerato nei volumi futuri. Interessante.

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