Walking Dead 22 – La recensione

Pubblicato il 21 Maggio 2015 alle 16:15

Finita Guerra Totale, saga che ha spostato gli equilibri nel mondo di Rick e compagni, riuscirà Kirkman a mantenere alto l’interesse dei lettori?
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Guerra Totale è stata una saga lunga, con il giusto numero di vittime, ma sopratutto molti cambiamenti nella situazione dei personaggi. Il volume 22 di The Walking Dead, “Un nuovo inizio”, presta fede al titolo: Kirkman compie un time-skip imprecisato, ma sembra sia passato più di qualche mese.

Rick è ormai capo indiscusso di Alexandria, oltre che rispettatissimo anche nella comunità di Hilltop. Rick è rimasto segnato, fisicamente  e psicologicamente, dalla guerra contro Negan: lo ritroviamo più saggio, più rigido ma anche più consapevole del suo grande risultato e della sua grande responsabilità.

La sua più grande preoccupazione sembra essere Carl: sopravvissuto alla profonda ferita nel volume precedente, il ragazzo cresce sempre di più e punta all’indipendenza, allo staccarsi dal padre e da Alexandria per trovare un suo mestiere e una sua collocazione in questa nuova situazione.
Rick, nonostante la tranquillità generale, non riesce ancora ad accettare l’idea di separarsi, anche se per pochi chilometri, da suo figlio: come dice lui stesso, spesso l’unica ragione per rimanere vivo è stata proteggere Carl.

Intorno alla relazione padre-figlio ruota buona parte di questo volume, che ha un ritmo ovviamente lento e disteso, come era necessario dopo i due precedenti volumi, letteralmente esplosivi. Sopratutto a Carl sono dedicate un discreto numerodi pagine: il personaggio diventa sempre più interessante, liberatosi sembra della sua eccessiva impulsività, sarà sicuramente uno dei caposaldi delle prossime storie.

Ma ci sono novità ad Alexandria: Jesus ha reclutato dei sopravvissuti dal mondo esterno , un piccolo gruppo  guidato da una ragazza di nome Magna: i nuovi personaggi vengono accolti ad Alexandria, ma sembrano essere piuttosto diffidenti verso la generosità di Rick e la sua comunità. Potenzialmente potrebbero presto diventare un elemento distruttivo od una nuova risorsa, presto per dirlo ma sicuramente gli sviluppi sono molto, e inoltre la storia stessa del gruppo potrebbe riservare misteri.

Ma la più grande novità sembra proprio riguardare i Non-morti: un gruppo di esploratori infatti verrà attaccato da un gruppo di zombie, e l’unico sopravvissuto riferirà di aver sentito uno di loro parlare…insomma, Kirkman tiene vivo l’interesse del lettore con una novità sicuramente stuzzicante: verso la fine dell’album il lettore ne saprà di più, e il cliffhanger finale è degno di quello dei primi volumi della serie, da far controllare di corsa l’uscita del numero successivo.

Insomma, questo volume 22 di The Walking Dead si rivela piuttosto scorrevole nella lettura, bilancia bene i misteri e lo sviluppo dei personaggi, e apre a tanti sviluppi futuri senza farne vedere uno predominante. Insomma, un buon punto di ripartenza della serie, per cui rimane sempre sorprendente la capacità di rinnovarsi e di intrattenere, nonostante la longevità.

Va detto, però, che questo si tratta di un volume tutto sommato di transizione, e saranno i prossimi a rivelare se Kirkman sarà riuscito a dare un nuovo senso ad una serie che rischia sempre, ovviamente, di cominciare a sentire il peso dei numeri.

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