Le custodi dello Spirito – La recensione

Pubblicato il 4 Maggio 2015 alle 16:16

Ihara Tatsuya confeziona un’opera inedita appositamente per il manga italiano, una storia leggera ma che ci parla di un lato tradizionale del Giappone!

Lodevole iniziativa, quella di Euromanga nel proporre la collana Sensei, in cui l’editore si propone di pubblicare opere realizzate da artisti giapponesi che hanno un particolare legame con la terra italiana, senza imporre loro vincoli di alcun tipo.
Le custodi dello spirito, in particolare, è realizzato da Ihara Tatsuya, che insegna in Italia presso l’Accademia Europa di Manga.

La storia è piuttosto semplice, sicuramente non originalissima: Miko e Ayaka sono due giovani studentesse, timida e impacciata la prima, più vivace la seconda.  Un giorno Ayaka viene attaccata da un malvivente, e così Miko è costretta a rivelare il suo segreto: la ragazza è infatti una Custode dello Spirito, in grado di trasformarsi in una ragazza atletica e potentissima, in grado di combattere gli spiriti maligni. Questa trasformazione ha come rovescio della medaglia quella di consumare moltissime energie,  costringendo la ragazza a mangiare moltissimo nei suoi pasti, cosa che provocherà moltissimi siparietti tra le due ragazze, ovviamente.

Miko si rivela essere la discendente di una stirpe centenaria di custodi, che proteggono i templi sacri. Le due ragazze diventeranno sempre più amiche, fino a quando una misteriosa nuova compagna di classe rischia di portare un pericolo inatteso nelle loro vite…

Insomma, la classica storia di amicizia tra liceali con trasformazioni annesse: lo scopo di Tatsuya non è quello di creare un’opera originale quando piuttosto una storia leggera e divertente, che istruisca un po’ il lettore su qualche aspetto del Giappone tradizionale.
In questo bisogna ammettere che la lettura del manga non è mai pesante, anzi piuttosto scorrevole, e le due protagoniste pur non essendo particolarmente caratterizzate non sono neanche del tutto piatte, e ispirano una certa simpatia.

Mancano le tipiche esagerazioni e qualsiasi tipo di fan-service in quello che tutto sommato è uno shonen,  e questo è sicuramente un elemento positivo perché da alla storia un tono più sincero, permettendo di staccare un po’ dai canoni della produzione tipica.

I disegni sono sicuramente ben realizzati, il character design è riuscito e le tavole sono pulite al punto giusto. Ogni tanto si trova qualche brutta prospettiva o proporzione, e gli sfondi non sono dei più dettagliati, ma tutto sommato la qualità complessiva è più che sufficiente.

La storia prosegue in maniera non del tutto imprevedibile, ma senza neanche risultare assurda, e si arriva alla fine del volume tutto sommato senza molta fatica. Le poche scene di combattimento forse sono le più riuscite del manga, più dinamiche di quanto ci si aspetterebbe e con certi rimandi stilistici alle deformazioni di Go Nagai che danno un po’ più di identità al comparto grafico.

Le Custodi dello Spirito di certo non punta di certo a diventare il primo di innumerevoli volumi, ma visto la particolare storia editoriale il prodotto è sicuramente meritevole di attenzione. Il prezzo non sarà dei più bassi ma va segnalata un’edizione davvero di qualità, soprattutto nella qualità della carta, di solito piuttosto scadente nei manga.

Insomma, chi cerca manga fuori dal solito circuito commerciale, e vuole leggere una storia leggera e piacevole sostenendo un’iniziativa interessante, di certo potrà valutare l’acquisto di questo manga, che ovviamente non può essere un prodotto per tutti.

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