Fast & Furious 7 – Recensione

Pubblicato il 31 Marzo 2015 alle 23:46

Dominic Toretto, Brian O’ Conner e il loro gruppo hanno sconfitto il terrorista inglese Owen Shaw e sono tornati alle loro vite. Il micidiale ed implacabile Deckard Shaw, fratello di Owen, esige la sua vendetta seminando una scia di morte e distruzione. Dominic e la sua squadra vengono così riuniti da un agente governativo nel tentativo di catturare l’invincibile avversario.

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Prendere in consegna le redini della saga di Fast & Furious dopo i fasti raggiunti sotto la direzione di Justin Lin avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque. A quanto pare, però, James Wan non si è fatto intimidire. Dopo aver fatto saltare il pubblico dalla sedia con gli horror Saw, Insidious e The Conjuring, il regista australiano passa al genere action senza far rimpiangere il suo predecessore, anzi, riesce ad imprimere ancor più adrenalina ed umorismo.

Un Vin Diesel sempre più cow-boy moderno, pronto a mostrare i muscoli e a sfoderare battute da macho, affronta stavolta il nemico perfetto, la sfida definitiva. Jason Statham si cuce addosso quello che diventerà uno dei villain più iconici del cinema action, un inossidabile Terminator che si presenta al pubblico in un prologo memorabile.

Nel tentativo di catturarlo, i nostri eroi vengono riuniti da un agente governativo interpretato da Kurt Russell, la cui carismatica presenza sullo schermo basta a spazzare via l’onanismo autocelebrativo di qualsiasi The Expendables. La trama è davvero poca cosa e tutto ruota intorno ad uno strumento di sorveglianza ipertecnologico che tutti vogliono.

Le vere protagoniste del film sono le auto, bolidi tirati a lucido, corazzati, dotati di paracadute per essere lanciati da un aereo o capaci di saltare da un grattacielo all’altro. E anche quando finiscono accartocciati, i protagonisti ne escono senza il minimo graffio. Per un’amara ironia della sorte, Paul Walker è scomparso prima della fine della produzione proprio in un incidente automobilistico. Nel film, sfugge alla morte un migliaio di volte prima di congedarsi in un finale commovente e ruffiano al contempo.

Da telenovela di quart’ordine l’amnesia di Michelle Rodriguez che si esibisce in una scazzottata spettacolare con la giunonica Ronda Rousey, esperta di arti marziali e star emergente del cinema action, già vista in The Expendables 3. Fa loro da contraltare Nathalie Emmanuel, dal cast di Game of Thrones, hacker sexy e intelligente. Le altre figure femminili del film sono lì solo a mostrare dettagli anatomici attraverso maliziose inquadrature. Ridotte ai minimi termini Jordana Brewster e Elsa Pataky.

Spassoso Dwayne Johnson in versione Incredibile Hulk, con tanto di citazione esplicita, che diventa l’arma di risoluzione finale. Tutta la pellicola è permeata di umorismo surreale con Tyrese Gibson e Ludacris che danno vita ai consueti battibecchi comici. Djimon Hounsou ha ormai fatto l’abitudine al ruolo del cattivo della situazione, in questo caso secondo solo a Statham.

Il film è costellato di gag esageratissime e fa a pezzi qualsiasi residuo di sospensione dell’incredulità. La regia di Wan è scatenata, con sequenze sincopate da videoclip. Un’esaltazione estetica di machismo e splendide auto, tra esplosioni, scazzottate e corse sfrenate. Spegnete il cervello e divertitevi.

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