Dream Police – Recensione Star Comics Presenta

Pubblicato il 30 Marzo 2015 alle 10:13

Mette in manette draghi imbizzarriti, mantiene l’ordine tra sognatori e incubi, non conosce turni di riposo, pur lavorando per chi riposa…è dura la vita di un agente della Dream Police!

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Cosa succede quando posiamo la testa sul cuscino, chiudiamo gli occhi e lasciamo spegnere il giorno?

Esiste un luogo, oltre i confini della realtà, dove i sognatori di tutto il mondo si riuniscono per vivere esperienze straordinarie e uniche. È un intero universo in perenne mutamento. Il suo nome è Dreamscape, il mondo dove l’impossibile diventa possibile e il sogno diventa tangibile. Gli esseri umani entrano ed escono da questo sfavillante spazio onirico ogni volta che si addormentano, ma esistono molte altre creature, che, invece, nel Dreamscape vivono e lavorano.

Ci sono gli architetti, operosi gnomi incappucciati responsabili della creazione e manutenzione dei sogni, capaci, in pochi istanti, di innalzare torri fiabesche o di riprodurre nei minimi dettagli il ristorante preferito del sognatore di turno. Ci sono i fatui, forme spettrali in embrione, fragili ed indecisi, ancora sospesi in un limbo fiammeggiante. E poi i supervisori, che intervengono solo nei casi più gravi. E ancora gli antichi, che tutto sorvegliano, i fondatori onniscenti del Dreamscape, da cui però si tengono lontani. Degni di rispetto e di timore sono anche gli incubi, sinistri figuri vestiti di nero, con il volto coperto da maschere candide, e le terrificanti ombre, ciò che resta di esseri umani morti nel sonno. Senza dimenticare i cangianti, veri e propri “attori tuttofare”, maestri del cammuffamento, che prendono il posto di tutte quelle persone che pensiamo di incontrare durante i nostri vagabondaggi notturni.

E, infine, ci sono loro, i tutori della legge: i poliziotti della Dream Police. Non sempre, infatti, tutto va per il verso giusto e quando l’equilibrio del Dreamscape viene infranto, c’è bisogno di qualcuno pronto a tutto pur di riportare l’ordine nel mondo dei sogni.

Da questi esplosivi presupposti, prendono avvio le tormentate vicende di Joe Thursday, Tenente Investigativo della Dream Police, integerrimo e arcigno, ligio al dovere come tutti i guardiani di quell’universo in costante sobbollimento. Quando però strani messaggi, volti e parole cominciano a tormentarlo, le ferree certezze del tenente Thursday vacillano. Chi è quel Frank Stafford che, come uno spettro, lo perseguita, sostenendo di essere lui il suo collega e non l’intraprendente e affascinante Kate Black? Perché sembra apparirgli in sogno, quando nessuno in quel mondo, a rigor di logica, ha mai dormito? Chi sono realmente gli uomini della Dream Police e perché non ricordano nulla del loro passato prima di essere entrati in servizio? Cosa si nasconde dietro le sconfinate quinte teatrali del Dreamscape?

Il tenente Thursday rischia molto, ponendosi queste domande. Rischia tutto. Non solo il proprio lavoro, ma la sua stessa vita…se di una vita vera si tratta.

Il volume edito da Star Comics racchiude in sé cinque avventure di pathos crescente, germogliate da un’idea di grande efficacia e creatività vincente, quella di ambientare avvincenti casi polizieschi dietro le palpebre abbassate di un sognatore. Mentre i primi numeri si presentano come un’introduzione al vasto mondo onirico e ai tanti diversi esseri che lo popolano, a partire dagli ultimi due il focus si sposta con decisione sul tenente Thursday, sui suoi dubbi e sul grande dibattito interiore scatenatosi al riapparire, da un passato che non sapeva neppure di avere, dell’ombra del collega e amico dimenticato Frank.

La catena di casi isolati si fonde così in un flusso veloce e continuo, che proietta il lettore sempre un po’ più in là, perché, pagina dopo pagina, cresce esponenzialmente il desiderio di svelare il segreto che si cela dietro all’indagine più importante della vita di Joe, quella che cerca di dare un senso alla sua stessa esistenza in quell’universo.

Dream Police, nata da un’idea di Joseph Michael Straczynski, già acclamato autore della serie televisiva di fantascienza Babylon 5 e di testate Marvel quali I Fantastici Quattro, Uomo Ragno, Silver Surfer e Thor, sbarca sul continente già in parte esplorato dei viaggi oltre i confini del subconscio, raggiungendo però vette di ottima originalità grazie alla differente prospettiva assunta: protagonisti delle vicende narrate non sono infatti tanto i sognatori quanto i sogni stessi e quegli individui soprannaturali che ad essi ruotano intorno, formando una sorta di società parallela, con le sue leggi, gerarchie, tabù e crimini. Evitate perciò abilmente le sabbie mobili della banalità per merito di una trama ricca di colpi di scena e stimoli fantastici, Dream Police riesce ad andare oltre, guadagnandosi il plauso di lettori e lettrici grazie ad un comparto grafico di grande effetto.

I disegni di Sid Kotian, infatti, si muovono con pari maestria tra le scene più propriamente “poliziesche”, noir e introspettive, nelle quali il volto segnato dell’agente Thursday diventa lo scenario di furibonde tempeste interiori, e le gloriose vignette spalancate sui paesaggi onirici del Dreamscape, dentro cui non è infrequente veder veleggiare lenti e suadenti dragoni di luce.

Tutto ciò per mezzo di un tratto in bilico tra il realistico e il fantastico, proprio come l’atmosfera della narrazione. Un sentimento di ambiguità sottesa a tutte le cose che lo stesso Joe Thursday comincia a percepire.

Eccezionali, infine, i giochi cromatici firmati da Bill Farmer e HiFi, che danno vita ad una sublime sinfonia di tinte e luci. Ogni vignetta offre così spaccati affascinanti della città dei sogni, dove la fantasia del disegnatore come, quella del lettore, può correre senza freni, all’ombra di grattacieli che fondono la grandiosità della Grande Mela allo stile dell’Antico Oriente.

Dream Police è quindi un’opera con tutti i numeri per diventare un cult, firmata da due nomi di assoluto prestigio e dotata di quell’alchimia giusta tra thriller, mistero e meraviglioso che il pubblico odierno apprezza tanto (basti pensare a kolossal del cinema come il recente Interstellar o Inception, anch’esso incentrato sul fragile confine tra la realtà ed illusione).

Una lettura appassionante e coinvolgente quanto un sogno ad occhi aperti, che brilla nella spesso vuota e grigia notte delle tante novità editoriali di passaggio.

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