Sostiene Pereira – Recensione

Pubblicato il 27 Marzo 2015 alle 10:15

Marino Magliani e Marco D’Aponte adattano a fumetti il romanzo premio Campiello 1994 di Antonio Tabucchi.

sostiene pereira

Quando una storia ha molteplici chiavi di lettura e riesce a colpire nel profondo dell’anima, si può sempre ricavarne ottimi prodotti in qualsiasi campo artistico. Dopo la trasposizione cinematografica di Roberto Faenza con Marcello Mastroianni, Sostiene Pereira, il romanzo capolavoro di Antonio Tabucchi, ottiene anche un suo adattamento a fumetti tutto italiano. Pubblicato da Tunué, questa graphic novel è opera dello scrittore Marino Magliani e del pittore e maestro di disegno Marco D’Apunto.

Durante un’intervista, Magliani ha rivelato di aver parlato con lo stesso Tabucchi, prima della sua scomparsa nel 2012, dell’idea di un adattamento a fumetti del suo romanzo, confessando di essere rimasto abbastanza fedele al testo originale. D’altronde, sarebbe stato molto difficile cambiare qualcosa della storia di Pereira, senza intaccare la magia e le emozioni che trasmette il romanzo.  Magliani, però, non si limita solo a raccontare la stessa vicenda, ma coglie le principali sfumature, rielaborandole in tono fumettistico e conferendole forma propria grazie al talento pittorico di D’Apunzo.

Lisbona, 1938: durante  una calda giornata di Agosto, Pereira, anziano giornalista responsabile della pagina culturale del Lisboa, pensa alla morte. Vedovo, cardiopatico, obeso, Pereira è un uomo sconfitto dal tempo. Si trova al sicuro nel suo fragile castello fatto di ricordi, opere letterarie di finzione ed elucubrazioni, completamente indifferente al regime dittatoriale di Salazar che sta opprimendo il suo paese. Quello che Pereira non sa è che ben presto l’incontro con i due giovani idealisti Monteiro Rossi e Marta sconvolgerà le fondamenta delle sue convinzioni, risvegliando a poco a poco la sua coscienza civile-politica e facendogli prendere consapevolezza della realtà presente . In seguito, le conversazioni con il medico Cardoso, secondo il quale ogni persona ha una confederazione di anime su cui prevale un io egemone, capirà che non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta.

Così come nel romanzo originale, anche in questo adattamento a fumetti viene opportunamente ripetuto il sintagma “Sostiene Pereira”, un’espressione che, parafrasando Cartesio, sembra quasi voler dire “Sostiene, dunque esiste”.  Magliani ci permette di viaggiare nella mente confusa e inquieta di Pererira, garantendo una piena immedesimazione in questo nostalgico personaggio. In Pereira c’è un piccolo pezzetto del nostro carattere e dei nostri pensieri. Tutti possono essere Pereira, tutti possono avere il coraggio di cambiare e di urlare al mondo : ” Ci sono anch’io in questo mondo! Anch’io posso esprimere la mia opinione!”. Dal consiglio della signora Ingeborg di sfruttare il potere della stampa per denunciare la situazione politica del suo paese, a quello del dottor Cardoso di trasferirsi in Francia e “frequentare il futuro” : le poche certezze di Pereira si sgretoleranno come giacchio al sole di Lisbona.  La nostalgia e la simpatia che si prova per lui rimarrà fino alla fine del fumetto, quando sembrerà di aver detto “arrivederci” ad un vecchio amico.

L’autore cattura i momenti più importanti della storia e li enfatizza accuratamente, permettendo di emozionarsi e di riflettere in più di un’occasione. In particolare risulta molto efficace la resa del  rapporto di amicizia che si crea tra Pereira e Monteiro Rossi, in cui l’anziano giornalista vede il figlio che non ha mai avuto.

-Ma a lei, scusi, ecco, a lei interessa la morte?

-Ma che dice Dottor Pereira, a me interessa la vita!

Tralasciando la tematica della fugacità del tempo e della denuncia politica, Sostiene Pereira non sembra essere affatto un racconto sulla morte, ma più un inno alla vita: i pensieri sulla morte e il ricordo continuo dei fantasmi del passato rappresentano solo una rinuncia alla vita.

Il comparto grafico è semplicemente eccezionale e contribuisce a conferire un’identità propria a questo adattamento. Grazie al talento pittorico di D’Aponte, “la scintillante Lisbona” prende vita e respira, per mezzo di veri e propri quadri influenzati da suggestioni cubiste ed espressioniste, su cui è un piacere indugiare a più riprese. Il tratto a matita e l’impostazione libera della pagina sembrano quasi rimandare alla arte di un maestro del fumetto come Will Eisner.

È interessante notare come alla sagome rassicuranti e delicate dei comprimari vicini a Pereira  si contrappongano quelle deformate e demoniache dei soldati del regime Salazarista. Questa sorta di dualismo si ripropone anche con i colori: all’azzurro “mai visto” del cielo di Lisbona e alle tonalità calde (arancione e giallo) che circondano figure femminili come Marta si contrappongono i colori cupi dell’ abitazione di Pereira e del ricordo di sua moglie.

Emblematico il momento in cui Pereira comprende la gravità della repressione politica, sottolineato da pagine in bianco e nero intervallate da violente pennellate di rosso.

Questa versione a fumetti di Sostiene Pereira è un omaggio intenso all’opera di Tabucchi, che si propone di far conoscere anche ai lettori più giovani una storia ricca di fascino e speranza.

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