Futures End n. 1, recensione DC World n. 17 RW Lion

Pubblicato il 25 Febbraio 2015 alle 16:00

Come sarà il futuro dell’Universo DC? Decisamente apocalittico e lo scopriranno a loro spese i vari eroi del Multiverso! Non perdete la nuova, drammatica saga che sconvolgerà il mondo di Batman e degli altri supereroi firmata da autori del calibro di Azzarello, Giffen, Jurgens e Lemire!

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Marvel e DC ci hanno da tempo abituati alle grandi saghe che coinvolgono la totalità dei rispettivi universi caratterizzate da avvenimenti devastanti. La DC, in particolare, ha ideato periodicamente varie Crisi che hanno introdotto cambiamenti poi magari rinnegati e/o ridimensionati con le Crisi successive. Si tratta di un gioco palese che comunque i lettori americani sembrano gradire. Di conseguenza, la casa editrice di Superman e Batman ha di recente varato due iniziative di questo tipo che saranno foriere, a quanto si dice, di mutamenti. La prima è Multiversity del geniale Grant Morrison e la seconda è Futures End.

Quest’ultima ci accompagnerà per un anno e, come è facile intuire dal titolo, ha a che fare con le varie linee temporali futuribili del DCU. Le storie ambientate nei futuri alternativi non sono di per sé una novità ma, basandoci sulle affermazioni della dirigenza DC, Futures End influenzerà pure le story-line del presente. A scrivere la sceneggiatura sono quattro tra gli autori più importanti del comicdom statunitense: Brian Azzarello, Jeff Lemire, Dan Jurgens e Keith Giffen. Pur diversissimi nello stile, costoro, almeno a giudicare da questa prima uscita che include i quattro numeri iniziali della serie, sono riusciti ad imbastire una vicenda coerente nelle atmosfere e intrigante.

Tutto ha inizio nel futuro, quindi. Portando alle estreme conseguenze logiche alcune idee che Giffen aveva introdotto in O.M.A.C, gli sceneggiatori ci rivelano che il DCU è stato conquistato dal terribile Brother Eye, l’intelligenza artificiale che i fan del personaggio creato dal Re Kirby conoscono. La maggior parte degli eroi è sotto il suo controllo e la situazione è apocalittica. C’è solo Bruce Wayne ad opporsi e peraltro sembra avere avuto un ruolo nella creazione della spietata i.a., alla pari di Michael Holt, alias Mr. Terrific. Bruce decide di inviare qualcuno nel passato allo scopo di impedire la creazione del mostro. Ma chi è costui? Si tratta di Batman. Sì, nel futuro esiste un altro Cavaliere Oscuro e non ne rivelerò l’identità per non rovinare la sorpresa ai fan.

Batman quindi torna nel passato ma qualcosa non va per il verso giusto. Non raggiunge infatti il presente ma rimane intrappolato a cinque anni di distanza dal nostro tempo. E, come scoprirà a sue spese, le cose sono già preoccupanti. Ma lo scopriranno anche gli altri DC heroes. Un personaggio di primo piano della JLA morirà in maniera tragica. La Stormwatch, la task-force intergalattica, avrà pessime esperienze. Grifter si renderà conto che non solo i daemoniti sono in circolazione ma stanno attuando un piano di invasione atroce. Jason Rusch e Ronald Raymond, i ragazzi che formano Firestorm, sono ai ferri corti. Frankenstein sarà reclutato dallo S.H.A.D.E. per confrontarsi con una imprecisata minaccia, coadiuvato da Amethyst. Mr. Terrific, dal canto suo, è più interessato alla sua attività di imprenditore filantropo che a quella di supereroe e qualcuno inizia a manipolare Lois Lane dandole informazioni su un character ritenuto morto ma in realtà vivo e vegeto, per ragioni ancora enigmatiche.

Questi sono i sorprendenti tasselli di una saga avvincente che si preannuncia complessa e articolata. Giffen si concentra sulle vicissitudini del Batman futuribile, Lemire si occupa di Frankenstein, Jurgens si diverte con Grifter e Azzarello, dopo aver abbandonato Wonder Woman, utilizza i restanti personaggi. Tutti scrivono ottimi testi e architettano una saga che, potenzialmente, potrà davvero avere esiti narrativi imprevedibili.

Ai disegni si alternano Patrick Zircher, Ethan Van Sciver, Aaron Lopresti, Dan Jurgens e Jesus Merino con risultati nel complesso validi. C’è però forse eccessiva eterogeneità grafica e non tutti sono allo stesso livello. Tra essi svettano Van Sciver, Zircher e Jurgens. In ogni caso, Futures End è una proposta imperdibile per ogni DC fan che si rispetti. Da provare.

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