Batman Joker: Switch – Recensione Grandi Opere DC RW Lion

Pubblicato il 9 Dicembre 2014 alle 10:15

È possibile che il Joker non sorrida? Certo che è possibile, dal momento che qualcuno gli ha rubato il sorriso! Non perdete una delle più folli storie di Batman mai realizzate, scritta da Devin Grayson e dipinta dall’eccezionale John Bolton!

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Nel corso di decenni di vita editoriale i fumetti di Batman sono stati caratterizzati da atmosfere narrative spesso opposte tra loro. I lettori hanno avuto quindi modo di leggere e apprezzare storie dai toni tipicamente supereroici, altre dai contenuti fantasiosi e immaginifici, altre ancora contrassegnate da suggestioni realistiche, noir e hard-boiled. E non sono mancati prodotti più maturi e sofisticati. Switch appartiene a quest’ultima categoria e chiarisco subito che si tratta forse di una delle storie del Cavaliere Oscuro più folli mai concepite. È incentrata sul Detective Incappucciato e sulla sua nemesi più famosa, il Joker. Ma Devin Grayson, sceneggiatrice di questo suggestivo one-shot, decide di raccontare un’avventura anticonvenzionale.

Innanzitutto la trama si svolge a Londra e non a Gotham City, quindi in un contesto insolito per Bruce Wayne. E il Joker, pur avendo un ruolo fondamentale nella story-line, non è il vero e proprio villain e da un certo punto di vista è anzi vittima delle crudeli macchinazioni di un misterioso individuo. La Grayson inizia la storia con una situazione spiazzante. La realizzazione di un videoclip degenera infatti in qualcosa di orribile. Tra le comparse c’è il Joker che, accompagnato da una canzone d’amore che funge da colonna sonora, si rende responsabile di efferati omicidi. Già il connubio disturbante tra il testo di una ‘torch song’ e una strage è di grande effetto.

Ma non finisce qui poiché il Clown del Crimine continua a uccidere terrorizzando Londra e spingendo Bruce Wayne a recarsi nella capitale britannica con l’obiettivo di fermarlo. Ma c’è qualcosa che non va nella mente del Joker. È sempre folle ma, almeno sulla base di ciò che afferma, sente di avere una personalità differente. E soprattutto non sorride. Ma è concepibile un Joker senza sorriso? La risposta è agghiacciante: è stato sottoposto a un’operazione chirurgica e la sua bocca si trova dietro la testa, esattamente sotto la nuca. Ciò gli rende difficoltoso il nutrimento e un Joker sempre più debole e instabile cerca di affrontare una situazione orribile. E quando Batman giunge a Londra e riesce a trovarlo quella che pareva essere una semplice avventura supereroica si trasforma in un incubo horror.

Ovviamente alla fine Devin Grayson rivela l’identità dell’uomo che ha trasformato il viso del Joker e spiega le ragioni di un gesto talmente insano, con un finale inaspettato e sconcertante che potrà forse lasciare perplesso qualcuno ma che non è prevedibile. Batman Joker: Switch è un’opera valorizzata da testi visionari e malati (vale soprattutto per gli allucinanti monologhi del Joker) e da dialoghi efficaci. La trama si svolge in epoca pre-reboot (appare Barbara Gordon ancora sulla sedia a rotelle) ma è leggibile anche dal neofita e non presenta particolari problemi di continuity.

Il volume è altresì da segnalare per l’arte dell’eccezionale John Bolton che già in altre occasioni aveva prestato il suo talento all’universo batmaniano. L’impostazione visiva è pittorica con esiti espressivi a tratti iperrealisti e fotografici. Il suo Batman ha venature grottesche, lievemente cartoon, e lo stesso vale per il Joker. Molte sequenze hanno una forza grafica notevole (basta riflettere su quella del Clown del Crimine all’interno di un club punk per accorgersene) e sono da tenere d’occhio gli individui orribilmente sfigurati che appaiono verso la fine della storia, raffigurati da Bolton con precisione da entomologo.

Nel tp è poi incluso un breve episodio in bianco e nero tratto dal n. 38 di Gotham Knights, sempre illustrato da Bolton che realizza ottime tavole costruite in maniera inventiva. Ai testi c’è un’altra autrice fuori dagli schemi: la famigerata Ann Nocenti di Daredevil, notoriamente capace di descrivere personalità schizoidi e borderline. Nemmeno in questo caso si smentisce delineando la figura inquietante di uno spacciatore che potrebbe avere a che fare con Batman e Catwoman. Inutile specificare che la conclusione dell’episodio è scioccante. Nel complesso, quindi, il tp è più che consigliabile e potrà piacere sia ai fan di Batman e in generale dei supereroi sia ai cultori dei fumetti stile Vertigo. Da provare.

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