Lanterna Verde/Freccia Verde: Nessuno Sfugga – Recensione DC Comics Story n. 19

Pubblicato il 25 Novembre 2014 alle 16:15

Arrivano altre avventure di Lanterna Verde e Freccia Verde realizzate da Dennis O’Neil e Neal Adams! Non perdete gli episodi passati alla storia del fumetto americano caratterizzati da tematiche controverse e adulte!

green lantern green arrow 83

DC Comics Story ha presentato alcune avventure del serial Green Lantern/Green Arrow realizzate negli anni settanta dal leggendario team formato da Dennis O’Neil e Neal Adams e ora arriva una seconda tranche di episodi. Si tratta di materiale di estrema rilevanza non solo in ambito DC ma in quello dei comic-book statunitensi in generale, a causa delle tematiche controverse affrontate dagli autori. L’impulso lo diede l’editor Julius Schwartz che decise di pubblicare albi non più caratterizzati da atmosfere solari e ingenue, in linea con il clima di disincanto e di pessimismo dilagante nella società americana dopo il fallimento delle utopie sessantottine.

La serie presentò sin dal principio situazioni più realistiche, in parte influenzate da quelle dei mensili Marvel, e O’Neil con il pretesto di un viaggio on the road alla Kerouac inserì i protagonisti in contesti narrativi inusuali collegati alle problematiche che angustiavano la società a stelle e strisce. I character rappresentavano due concezioni opposte. Lanterna Verde rispettava ottusamente le leggi mentre l’anarchico Freccia Verde era disposto ad aggirarle in caso di necessità. Simboleggiavano quindi mentalità effettivamente presenti negli Stati Uniti degli anni settanta, con le giovani generazioni pronte a mettere in discussione l’ordine costituito, sovente corrotto, e quelle più anziane ancora legate ai vecchi valori.

Il risultato fu memorabile. O’Neil scrisse storie dai toni drammatici e inquietanti, modificando lo status quo di Hal Jordan che inizia ad interessarsi ai problemi della gente comune e polemizza con i Guardiani di Oa che non comprendono la natura umana. In questo volume che include i nn. 83-89 di Green Lantern/Green Arrow, si sbizzarrisce con argomenti fino a quel momento solo in parte evidenziati nei fumetti americani. Con il pretesto di vicende pseudo fantascientifiche, O’Neil descrive metaforicamente un’America malata e contaminata dal male. Per esempio, una scuola gestita da un fanatico che sfrutta una bambina dagli strani poteri gli dà la possibilità di ragionare sul dissidio tra l’attitudine libertaria degli adolescenti e quella degli adulti ossessionati dall’ordine.

In un altro episodio, al di là della lotta contro un villain come Mano Nera, si ricava la visione di un paese capitalista e materialista trasformato in un immenso grande magazzino che manipola le menti dei cittadini, riducendoli a strumenti di consumo. E non si possono non citare due episodi di importanza storica in cui O’Neil, prima dei famigerati drug issues di Amazing Spider-Man, denuncia la piaga della droga. E lo fa tramite Speedy, sidekick di Freccia Verde e membro dei Teen Titans, che si rivela un tossicodipendente. È la fine dell’innocenza in casa DC e l’inizio di una fase più matura che arriverà al culmine negli anni ottanta. O’Neill condanna il traffico di droga e la mancanza di scrupoli dei ricchi e potenti collusi con esso e non il tossico, considerato un malato da aiutare e curare più che un criminale da rinchiudere. Il suo pensiero si riassume in queste parole pronunciate da Speedy: ‘La droga è un sintomo e tu, come il resto della società, te la prendi con il sintomo, non con la malattia!’.

Non mancano storie sul razzismo e sul tema della libertà di parola che deve essere garantita pure a coloro che esprimono opinioni rivoltanti. Come la sorella dello psicopatico Joshua, leader di un movimento che odia gli stranieri e che si esprime in maniera non dissimile da certi politici odierni. In un altro episodio gli eroi affrontano un ecologista radicale dall’aura messianica (ci sono provocatorie e simboliche allusioni religiose) che intende risolvere il problema dell’inquinamento con metodi discutibili. E O’Neil si diverte con altri personaggi del DCU: la bella Black Canary; Carol Ferris, il grande amore di Hal, che scopre la vera identità di Lanterna Verde; e la Lanterna Guy Gardner che cede momentaneamente il posto alla prima Lanterna di colore, John Stewart, qui al suo esordio.

Una storia è scritta da Elliott S. Maggin ed è importante per quanto riguarda Oliver Queen. È qui infatti che Freccia Verde deciderà di impegnarsi in politica, candidandosi come sindaco di Star City. Nel volume ci sono inoltre alcune avventure pubblicate in appendice ai nn. 217-219 e nel n. 226 di Flash, sempre firmate da O’Neil e disegnate da Adams, che proseguono le vicende dopo la temporanea chiusura del mensile di Hal e Oliver.

I disegni di Neal Adams, inchiostrati dall’ottimo Dick Giordano e in un episodio dal grande Bernie Wrightson, sono magnifici. Il penciler ha uno stile oscuro e plastico e visualizza con maestria il carisma algido di Lanterna Verde, la rabbia di Freccia Verde e la sensualità di Black Canary. Il tratto è dinamico e molte tavole sono valorizzate da inquadrature insolite e inventive per l’epoca. Di certo è uno dei lavori migliori dell’artista newyorchese e va messo sullo stesso piano delle celebrate run di Batman e Deadman. In poche parole, questo volume è imperdibile.

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