Kekkaishi – Professione Acchiappademoni, l’avventura più celebre di Yellow Tanabe – una recensione

Pubblicato il 29 Novembre 2014 alle 10:15

Quando lo shuriken smette di ruotare, è l’ora del Kekkaishi!

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Non sempre è facile conciliare studio e lavoro. Soprattutto se quest’ultimo consiste nel proteggere la tua scuola da un’invasione di demoni.

Kekkaishi-professione acchiappademoni è una manga creato da Yellow Tanabe e pubblicato su Shōnen Sunday in 35 volumi dal 2004 al 2011. In Italia è stata Panini Comics-Planet Manga ad occuparsi di questo gioiellino a partire dal 2006.

Due famiglie, Sumimura e Yukimura, in lite tra loro da quattrocento anni, si spartiscono il dovere e l’onore di difendere la mistica terra di Karasumori, un tempo sede di un prestigioso castello, dagli incessanti assalti degli Ayakashi, demoni della notte. Un compito tutt’altro che semplice già durante il misterioso medioevo nipponico, ma una vera e propria impresa nella frenetica e tecnologica vita moderna! Ormai l’antico castello non esiste più e al suo posto sono state costruite case, strade, negozi ed una scuola, ma gli Ayakashi non hanno smesso di cercarlo voracemente, attratti da una qualche misteriosa forza e minacciando così la pace e la sicurezza della comunità degli umani.

Il giovane Yoshimori, della famiglia Sumimura, e la graziosa Tokine, della famiglia Yukimura, sono gli eredi designati chiamati a partecipare alla secolare lotta. Amici d’ infanzia, si sono via via allontanti a causa dei continui attriti tra le loro stirpi, personificate dai rispettivi nonni, ma ora si trovano costretti a collaborare e ad unire i loro poteri, per far fronte alla crescente minaccia che grava sulle loro case e la loro scuola. Dovranno crescere e allenarsi insieme per perfezionarsi nell’utilizzo dell’arte dei Kekkai, le barriere che, con mirati gesti delle dita e potenti parole (“Ketsu!” e “Metsu!”), permettono di imprigionare ed annientare qualsiasi nemico.

Da questo intrigante presupposto prende piede la storia di Kekkaishi e per chi temesse un banale susseguirsi di scontri tra paladini umani e demoni malvagi con echi dall’ Inuyasha di Rumiko Takahashi capirà presto che siamo invece di fronte ad un’opera di grande valore, originale e qualitativamente ineccepibile. Kekkaishi è un albero dalle radici solide che si apre poi in una chioma di avventure, colpi di scena ed emozioni in cui sarà un piacere perdersi.

Yoshimori, destinato a diventare il ventiduesimo capofamiglia Sumimura a causa del simbolo a forma di quadrato che reca sulla mano, non è infatti il prode guerriero che ti aspetti da un’onorata stirpe di guardiani. Quello è suo fratello maggiore Masamori, casomai. Yoshimori è testardo, sbadato, confusionario, impacciato, a volte timido, come quando cerca di riallacciare l’antica amicizia con la bella Yukimura, a volte irascibile, come quando (cioè sempre) viene da lei respinto. E’ un ragazzo il cui ruolo di erede gli sta stretto e che preferirebbe rimaneresene a letto invece di uscire tutte le notti a caccia di mostri per poi dormire in classe, con la testa sul banco.

Altro che guerriero…il suo sogno è diventare un eccellente pasticciere e la sua più grande soddisfazione far felice il prossimo con un goloso dolce al cioccolato!

Certo, non per questo si sottrae al suo dovere. Pur di proteggere le persone a cui vuole bene, mette in gioco tutte le sue energie per risolvere il mistero che è rimasto oscuro da secoli: perché gli Ayakashi sono attratti a Karasumori? Cos’è che li rende così affamati e pericolosi ad un passo da ignari cittadini e studenti?

Quel che è certo è che si tratta di una verità pericolosa, per cui sono pronte a scatenarsi guerre sanguinose tra gli esseri umani, i demoni e gli ibridi, mentre due grandi forze mettono in campo i loro rispettivi campioni: da una parte la sinistra organizzazione di Ayakashi chiamata Kokubourou, dall’altra l’associazione segreta Urakai, il cui compito, pur tra gli intrighi e i dissapori dei suoi dirigenti, è quello di proteggere il mondo degli uomini.

Kekkaishi racchiude in sé la tradizione dei migliori shōnen e l’originalità di un’opera unica, uno scenario sospeso tra il mondo moderno e il fantastico e una dose di creatività sorprendente per l’opera di una giovane autrice, che, dopo la conclusione di quest’eccellente manga, ha intrapreso nuovi progetti di grande rispetto, come Birdmen, sempre edito da Shonen Sunday e ancora in corso.

Oltre ad una trama divertente, commovente e coinvolgente, Kekkaishi conquista poi per il suo tratto chiaro e piacevole, mai pesante, paragonabile nella finezza all’Hunter Hunter di di Yoshihiro Togashi, ma senza le apocalissi di inchiostro che talvolta si scatenano durante i combattimenti più accesi di quest’ultimo manga e che, a mio parere, pur esprimendo bene i furibondi conflitti interiori ed esteriori dei personaggi, affaticano la lettura. Ciò non avviene in Kekkaishi, dove la logica e l’equilibrio rimangono pilastri anche delle scene emotivamente più intense, in cui la mano femminile dell’autrice getta luce, come a voler dimostrare che le vite singole dei suoi personaggi e il loro dibattersi non sono che alcuni fili dell’intricato arazzo di storie che ha per sfondo il secolare enigma di Karasumori.

Per quanto riguarda il lettering, Kekkaishi raggiunge una perfetta armonia tra le sequenza dialogiche, mai banali, sempre vive e ben adeguate al personaggio che sta parlando in quel momento, e le meditazioni personali, non meno importanti, attraverso le quali è possibile seguire la crescita interiore di Yoshimori e compagni e comprenderne le decisioni.

Un’opera deliziosamente orchestrata, dunque, e sapientemente distribuita tra scene di azione, dialoghi, battute e situazioni comiche (esilaranti i litigi tra nonno Shigemori Sumimura e nonna Tokiko Yukimura, così come le incomprensioni tra Yoshimori e il mezzodemone Gen), personaggi dal passato misterioso che intrigano il lettore e l’enigma portante su cui si basa tutta la storia e che è per me il suo più grande pregio.

A tutti coloro che, dopo la gloriosa fine di Naruto, si sentissero orfani di elettrizzanti combattimenti, personaggi geniali, lotte eroiche e parentesi di purissimo umorismo, consiglio di precipitarsi in fumetteria e fare una bella scorpacciata dei volumi di Panini Comics- Planet Manga, per immergersi nel mistero di Karasumori.

Kekkaishi è il fumetto che fa per loro, da seguire e assaporare fino all’ultimo “Metsu”!

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