Sentry La Verità – Recensione Panini Comics

Pubblicato il 5 Ottobre 2014 alle 10:30

Chi è Sentry? È il più grande supereroe del Marvel Universe e ha salvato il mondo innumerevoli volte! Ma… come mai nessuno se lo ricorda? E chi è Void? Non perdete la maxiserie di Paul Jenkins e Jae Lee considerata tra le più rappresentative dell’era Quesada!

Sentry by Paul Jenkins e Jae Lee – La Verità

SENTRY BY PAUL JENKINS & JAE LEE LA VERITA'

Autori: Paul Jenkins (testi), Jae Lee (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: settembre 2014

Quando Joe Quesada divenne editor in chief della Marvel fece molto per rinnovare gli albi della Casa delle Idee e almeno per i primi tempi della sua gestione bisogna ammettere che riuscì nel suo intento. Joe aveva inaugurato il suo rapporto professionale con la Marvel occupandosi dei disegni di Daredevil, coadiuvato dal regista Kevin Smith ai testi, realizzando una story-line acclamata da tanti; e si era reso responsabile della nascita della divisione Marvel Knights dedicata a prodotti più maturi e sofisticati e incentrata su personaggi come Pantera Nera, il Punitore, la Vedova Nera e l’esordiente Marvel Boy di Grant Morrison.
Tra i primi prodotti Marvel Knights, però, ci fu anche la maxiserie Inhumans di Paul Jenkins e Jae Lee che ottenne il plauso dei lettori e della critica. L’opera si discostava dal tipico Marvel style ed era caratterizzata da un’atmosfera malinconica e introspettiva grazie ai testi di Jenkins, proveniente dalla Vertigo, e ai disegni oscuri e crepuscolari del bravissimo Jae Lee. La qualità della divisione Marvel Knights spinse quindi i vertici della casa editrice a nominare Quesada editor in chief e questi, nel dare vita a svariate iniziative editoriali, non si dimenticò di Jenkins e Lee e approvò un loro progetto piuttosto particolare.

Si trattava di Sentry, presentata come una miniserie imperniata su un eroe che Stan Lee aveva creato nei primi anni sessanta e che aveva accantonato perché ‘troppo potente’. Ma era davvero così? Va specificato che né il fumetto né il personaggio passarono inosservati e, come sanno i Marvel Zombie, Sentry in seguito ha avuto un ruolo rilevante nelle vicende dei New Avengers e in generale negli sviluppi narrativi del Marvel Universe. Ma non tutti lo gradirono. Secondo alcuni, Sentry aveva grandi potenzialità; secondo altri, era senza senso. Panini Comics ripropone ora la miniserie di Sentry in volume e vi accorgerete che si tratta comunque di un lavoro di grande livello.

Jenkins introduce Bob Reynolds, un uomo qualsiasi che vive con la moglie, è in soprappeso, soffre di vertigini e guarda la televisione. Insomma, una persona banale che chiunque potrebbe incontrare nella vita reale. Eppure… eppure qualcosa non quadra. Per una serie di circostanze che non rivelerò, Reynolds inizia ad avere ricordi del passato. Lui sarebbe Sentry, supereroe invincibile che in diverse occasioni ha salvato il mondo combattendo il male. Reed Richards, leader dei Fantastici Quattro, è stato per anni il suo migliore amico. Ma anche gli altri giustizieri in calzamaglia come i Vendicatori, gli X-Men, l’Uomo Ragno e così via hanno collaborato con lui. Anzi, la comunità supereroica ha sempre reputato Sentry il più grande supereroe in assoluto, se non altro perché per un certo periodo era riuscito addirittura a tenere a bada l’irrefrenabile Hulk.

Ma come mai nessuno si ricorda di lui, a cominciare dalla moglie? E per quale ragione nel corso di tanti anni nessun supereroe ha fatto accenni a Sentry e perché non è mai apparso? Esiste una risposta inquietante, considerando che è collegata a Void, l’arcinemico di Sentry, uno degli esseri più malvagi e pericolosi dell’universo. E c’è da domandarsi pure chi sia Void. Sconvolto da dubbi e incertezze, Bob fa ricerche sul suo passato e man mano che la story-line procede il senso di angoscia e di tensione aumenta.

Sebbene la trama ricordi parecchio il Miracleman di Alan Moore, specialmente in principio, Jenkins scrive ottimi testi, dotati di un’intensità lucida e profonda e non privi di poesia. Fa il ritratto efficace di un individuo confuso e disturbato che di punto in bianco si trova coinvolto in un gioco più grande di lui. Bob è un uomo vulnerabile e insicuro e il suo alterego Sentry è l’opposto: forte, consapevole delle proprie possibilità, a tratti freddo e disumano. Lo smarrimento paranoico di Bob è forse l’elemento più intrigante della storia.

I disegni di Jae Lee sono spettacolari, con i chiaroscuri e i suggestivi primi piani e le tavole di grande impatto visivo che sono il marchio di fabbrica del suo tratto. Il carisma di Sentry è innegabile ma pure gli altri personaggi del Marvel Universe vengono raffigurati in maniera sopraffina (una menzione speciale va fatta per il mastodontico Hulk, l’unico che ha qualche vago ricordo di Sentry) e le pagine imperniate sullo scontro con il tenebroso Void sono di estrema eleganza formale.

Lee inoltre sperimenta e in alcune vignette si diverte a mimare lo stile dei comic-book Silver Age come se fossero state riprese da fantomatici vecchi albi dell’eroe: è una trovata che provoca uno sconcertante, ma piacevole, straniamento. Insomma, Sentry è un lavoro che rappresentò degnamente il nuovo corso marvelliano di Quesada. I lettori di New Avengers sanno che poi Brian Michael Bendis diede una soluzione definitiva ai misteri legati a Sentry. Ma, in ogni caso, questo è un tp da non perdere perché ha il merito di proporre una delle opere più raffinate e preziose degli ultimi anni.

Voto: 8 ½

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