The Walking Dead Vol. 20 – Recensione saldaPress

Pubblicato il 19 Settembre 2014 alle 10:15

Sono finiti i preparativi. E’ arrivata una svolta…è arrivata la guerra contro Negan…ed è guerra totale!!!

The Walking Dead Vol. 20: Guerra Totale Parte 1

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Autori: Robert Kirkman, Charlie Adlard, Stefano Gaudiano, Cliff Rathburn
Editore: saldaPress
Genere: horror, drammatico
Formato: brossura, 144 pp
Provenienza: U.S.A
Prezzo: 13.50 euro

E’ l’evento che Kirkmann stava preparando da molti volumi. Ha fatto conoscere Negan, pazzo ma carismatico, ha introdotto nuove comunità e nuovi personaggi. Ma era chiaro che Rick non avrebbe mai accettato la sottomissione, e avrebbe fatto di tutto per lottare per la sua comunità.
Comincia così l’evento Guerra Totale: ci vengono mostrati i protagonisti nella mattina prima della battaglia, tra ansie, dubbi e incertezze. Il più incerto sembra essere lo stesso Rick: sa che la guerra è un male necessario, ma sa che ci saranno vittime e le cose non torneranno mai più come prima; mentre Michonne invece sembra aver trovato un compagno in Ezekiel.

Ma questo volume 20 non vuole essere per nulla un volume di transizione: la splash-page dopo una ventina di pagine ne è la prova: Rick al centro, arrabbiato come poche volte l’abbiamo visto, con dietro il suo agguerritissimo esercito formato dall’unione delle tre comunità, si presenta davanti alla fortezza di Negan, pronti a porre fine alla sua tirannia.
Lo scontro è uno scontro di nervi: Rick propone a Negan la resa, in cambio verranno risparmiate le famiglie all’interno della comunità. ovviamente è una proposta mirata a farlo innervosire, ma Negan ha pronta una contromossa: ha in ostaggio Gregory, il capo della comunità di Hilltop: spera così di convincere i membri di Hilltop ad abbandonar l’esercito di Rick.

Ma questa prima battaglia di motivazioni la vince Rick: solo otto persone disertano il suo esercito. E allora è tempo di sparare, partono i primi colpi dei cecchini dei Salvatori. E’ guerra. Una guerra che Rick ha preparato: invece di tentare uno scontro frontale, decide di attirare con il rumore tutti i vaganti intorno alla fortezza, per farli riversare contro gli uomini di Negan. E’ già pronto a sacrificarsi per sfondare il cancello e far entrare gli zombie, quando Holly lo stordisce per lanciarsi nell’attacco suicida al posto suo.
Nel bene e nel male, Rick ha messo insieme questo esercito: tutti sanno che senza di lui ognuno andrebbe per la sua strada, e sono pronti a sacrificarsi per il loro leader, che mai nelle precedenti situazioni, complici anche alcune scelte controverse, aveva avuto tutta questa influenza.

Il ritmo rallenta allora: l’esercito di Rick si riorganizza e si prepara ad attaccare gli avamposti di Negan, e scopriamo che la tigre di Ezekiel può mangiare tranquillamente la carne dei vaganti…
Il piano di Rick sembra avere effetto: Negan e i suoi sono inondati di vaganti. Kirkman riesce in un impresa non da poco: farci tifare spudoratamente per i non-morti, sperare che abbiano la meglio su Negan. Dopo qualche numero in cui sembravano messi in secondo piano, finalmente anche i vaganti tornano ad avere un ruolo cardine nella trama.
Ma il pazzo despota non finisce mai di sorprenderci: uno dei suoi uomini sta per violentare Holly, che è stata catturata, ma lui arriva a salvarla uccidendo il suo sottoposto: chiarisce che la guerra non è il suo scopo, non vuole uccidere tutto l’esercito di Rick ma vuole creare una comunità, una rete. Sicuramente Negan è un personaggio affascinante e carismatico: Kirman fa davvero un ottimo lavoro, ci sono dei momenti in cui lo si odia e dei momenti in cui quasi si rimane affascinati dal suo carisma.

Se il governatore era stato un cattivo più stereotipato e piatto, questo Nemico con la N maiuscola non è un mostro a tutti gli effetti, ma un qualcuno che può riservare sorprese.
Gli attacchi agli avamposti sembrano procedere bene, anche grazie all’aiuto di Jesus. In una sorta di flashback molto triste però apprendiamo che Ezekiel si è trovato accerchiato dai vaganti e ha dovuto abbandonare la sua tigre, Shiva, l’unico suo affetto rimasto in vita. Anche Eric, il ragazzo che aveva portato Rick e gli altri ad Alexandria, cade vittima in un attacco. Sono i primi caduti della guerra totale.

Tornati ad Alexandria, Rick e gli altri fanno il punto della situazione, e il volume sembra di voler rimandare il conflitto alla prossima uscita, quando scopriamo che Kirkman in realtà ha costruito un lungo climax che termina con un finale esplosivo: Negan ha trasformato Holly in zombie, la fa entrare con l’inganno all’interno dell’avamposto per poi scatenare una vera e propria carneficina lanciando in un assalto frontale. Il ritmo è incalzante, ci sono feriti e vittime, la stessa sorte di Rick resta incerta. Si è arrivata a una resa dei conti che cambierà radicalmente il futuro della serie.
Walking Dead, dopo più di 100 numeri, rimane interessante e non mostra per nulla i segni dell’età, non sembra per niente portato avanti “giusto per il gusto di farlo”, con continui capovolgimenti di fronte.

Questo volume 20 insomma si rivela più esplosivo di quanto ci si aspettasse: i disegni di Adlard sicuramente aiutano: sempre drammatici e realistici, in questo numero il disegnatore è chiamato a disegnare esplosioni e sparatorie come mai gli era forse capitato nel corso della serie ma continua a cavarsela egregiamente.
Rimane però grandissima attesa per il prossimo volume, solo ad allora potremo infatti dare una valutazione di questo evento e delle ripercussioni che avrà.

Voto: 8

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