Orfani n. 12 – Rock ‘n roll: Recensione

Pubblicato il 16 Settembre 2014 alle 23:03

“Il crepuscolo del vecchio mondo dei mostri e l’alba di una nuova era. Quella della razza umana.” Una misteriosa minaccia dallo spazio ha distrutto il loro mondo e li ha spinti a diventare i soldati del domani. Ma gli Orfani hanno perso tutto, pedine in una guerra fittizia, privati di una causa per cui combattere, divisi dalla loro etica in uno scontro fratricida. Jonas il Boyscout e Ringo il Pistolero sono al faccia a faccia finale per il destino dell’umanità, per il trionfo di una menzogna o per divulgare una verità che potrebbe gettare la civiltà nel caos.

Orfani n. 12: Rock ‘n roll

Orfani

Autori: Roberto Recchioni (testi); Emiliano Mammucari (disegni); Massimo Carnevale (copertina); Annalisa Leoni (colori).
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: Fantascienza
Provenienza: Italia
Prezzo: 4,50 euro
Data di pubblicazione: 16 settembre 2014

La prima stagione di Orfani, la serie di fantascienza Bonelli scritta da Roberto Recchioni, giunge al termine con un albo che vede il ritorno ai disegni di Emiliano Mammucari, ideatore grafico della testata. La guerra che i protagonisti sono stati chiamati a combattere sul pianeta alieno si è rivelata un grande inganno globale e la squadra si è suddivisa tra chi vuole rivelare la verità al mondo e chi decide di sostenere la menzogna perché non si scateni il caos. Lo scontro sanguinoso che ne è conseguito ha visto come unici superstiti il reazionario Ringo e lo zelante Jonas

La consueta dicotomia temporale nella quale è equamente ripartito l’albo si apre con la partenza degli Orfani per lo spazio ostacolata dall’attacco di un gruppo di ribelli. Le sequenze action nelle polverose pianure desertiche sono spettacolari e Mammucari riesce a conferire dinamismo ed enfasi epica alle immagini ricorrendo raramente all’uso di linee cinetiche. Sono ancora gli attriti tra l’indisciplinato Pistolero e il rigoroso Boyscout a tenere banco aprendo per l’atteso combattimento finale della seconda parte della storia.

In uno scenario post-apocalittico illuminato da fulmini, incendiato dal rosso infernale di Annalisa Leoni e tempestato da una pioggia purificatrice, si consuma l’atto finale. Un duello di violenza estrema durante il quale emergono ancora una volta le contraddizioni dei due personaggi, combattuti tra etica e morale, a rendere sempre più labile il confine tra eroe e antieroe. Ringo è un assassino spietato, perlopiù disempatico, che non si è fatto scrupoli a sterminare i suoi compagni, eppure ha deciso di lottare per la verità. Jonas crede nel valore della vita umana ma è anche il soldato perfetto che obbedisce agli ordini e persegue consapevolmente la menzogna per quello che ritiene un bene superiore.

Restare fedeli alla famiglia o abbracciare la propria condizione di Orfano? E’ tutto qui il drammatico finale che sfocia in una toccante sequenza onirica nella quale il tratto di Mammucari si fa più delicato e i colori diventano maggiormente sfumati e soffusi. Il cliffhanger per la seconda stagione della serie presenta una nuova situazione sociopolitica che riguarda anche la glaciale professoressa Juric. La cover di Massimo Carnevale è un piovoso mezzogiorno di fuoco che gioca ancora sul rosso passionale per Ringo e il blu gelido per Jonas.

Iniziata come una saga apparentemente banale e stereotipata, Orfani ha lentamente mostrato la sua vera pelle come opera nichilista, cinica e antiepica attraverso una narrazione asciutta, priva di fronzoli ma ben ragionata, improntata all’action e ricca di citazioni, sorretta da personaggi fortemente iconici e concettuali, caratterizzati in maniera succinta ma essenziale attraverso una resa grafica costantemente di altissimo livello. Una parabola violenta che pone in conflitto sentimenti ed ideali, solleva l’eterno dilemma sulla decisione che l’eroe-antieroe deve prendere allontanandosi dal semplicistico concetto di giusto o sbagliato ma non lascia spazio al compromesso. Vivere o morire, per la verità o la menzogna, la pace o la rivoluzione. Non c’è una via di mezzo.

Voto: 8

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