Dei – Deus Ex Machina, la recensione del volume di Alex Crippa e Emanuele Tenderini

Pubblicato il 12 Marzo 2014 alle 09:15

Gli dei esistono e non sono certo come quelli delle leggende! Ce lo dimostrano il dirompente duo Crippa/Tenderini con Deus, secondo volume di una esilarante trilogia ‘divina’ che lascerà tutti senza parole! Non perdete questa intrigante proposta targata Bao Publishing!

Dei Deus Ex Machina coverDei – Deus Ex Machina

Autori: Alex Crippa (testi), Emanuele Tenderini (disegni)

Casa Editrice: Bao Publishing

Genere: Umoristico

Provenienza: Italia

Prezzo: € 16,00, 19 x 27, pp. 128, col.

Data di pubblicazione: marzo 2013

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Si può fare satira su qualsiasi cosa e vale anche per la religione. Lo dimostrano Alex Crippa ed Emanuele Tenderini, autori di Dei, trilogia che fa della presa in giro della fede uno degli elementi fondamentali. Tuttavia, i due cartoonist hanno compiuto un’operazione originale e non risaputa. Non hanno infatti preso di mira il cristianesimo, cosa ormai banale; ma si sono concentrati sulle divinità delle antiche mitologie. Naturalmente, prendere per i fondelli gli déi egizi, giusto per fare un esempio, è il pretesto che Crippa e Tenderini utilizzano per ragionare su qualsiasi credo religioso e, last but not least, sui credenti, specialmente quelli acritici.

Deus Ex machina è il secondo volume della trilogia e andrebbe inserito nel genere umoristico. Ma in realtà si tratta di un’opera complessa, inclassificabile, nonché ricca di spunti di riflessione ed è difficile spiegarne la natura. Ovviamente si ride e Alex Crippa inventa una serie incessante di gag, spesso irresistibili, che non concedono tregua al lettore. Ma affronta tematiche importanti, partendo da un concetto iniziale, quello cioè che un dio ottiene potenza a seconda del numero di persone che credono in lui. Effettivamente, qualunque fede non avrebbe motivo di esistere senza seguaci; perciò Crippa, a più riprese, denuncia la faciloneria e l’ingenuità di tanti devoti che si fanno ingannare da autorità religiose prive di scrupoli.

Ma chi sono gli déi della storia? Come ho scritto, molti di loro sono egiziani. Abbiamo Ra, per esempio; oppure Anubi e tanti altri. Sono sostanzialmente imbelli, felici di possedere una natura divina e nel complesso se ne fregano dei comuni mortali. Passano il tempo nell’ozio più assoluto ma all’improvviso giunge il dio greco della forza, Ercole, che per una serie di circostanze dà il via a una serie di equivoci. Per giunta, c’è di mezzo una strana minaccia che coinvolge l’Egitto e persino un popolo alieno è della partita (forse è un riferimento ironico alle teorie di mitologia alternativa di Zecharia Sitchin) e perciò le capricciose divinità decidono di trasferirsi a Nuova Roma.

Ma pure qui ci sono dei e i vari Marte, Venere e Bacco non gradiscono la loro presenza. E il risultato è scontato: botte da orbi e battaglie rutilanti. Crippa delinea una story-line caratterizzata da un ritmo veloce e adrenalinico, con dialoghi incisivi e spiazzanti, a volte sessualmente allusivi; e non mancano elementi pop e citazionisti con riferimenti ai testi delle Bangles e degli Iron Maiden, per esempio. Il plot strizza l’occhio al lettore coinvolgendolo direttamente, come nel caso di un indovinello ingannevole la cui soluzione viene fornita alla fine del volume.

Dal canto suo, il penciler Emanuele  Tenderini fa un lavoro sopraffino. Il suo tratto non è naturalistico; ma non eccede in stilemi cartoon. Si rilevano influenze della pop art ma tutto è trasfigurato dalla peculiare sensibilità del disegnatore. Il risultato è un insieme di tavole colorate, visionarie, valorizzate da un lay-out inventivo. Tenderini ha un ottimo senso dello story-telling e ogni pagina cattura immediatamente l’attenzione. Lo si deve altresì all’aspetto cromatico di Déi. Le vivide sfumature infatti contribuiscono a rendere realmente scioccante questo pregevole esito creativo.

Non è un mistero per nessuno: il fumetto italiano in genere non è in cima alle mie preferenze e in passato ho scritto che considero diversi autori nostrani banali e provinciali nell’ispirazione. Nel caso specifico di Alex Crippa ed Emanuele Tenderini però si può dire qualsiasi cosa ma non che siano provinciali. Leggete questo libro e ne avrete la dimostrazione. Da tenere d’occhio.

Voto: 7 ½

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