Magnus Robot Fighter #1 di Fred Van Lente e Cory Smith, recensione in anteprima per l’Italia!

Pubblicato il 9 Marzo 2014 alle 14:30

Secondo titolo per il redivivo universo Dynamite/Goldkey! Dynamite Entertainment ci ha concesso in esclusiva l’opportunità di recensire in anteprima il secondo titolo del nuovo universo Goldkey Magnus Robot Fighter in uscita mercoledì 12 marzo negli USA.

Magnus01-Cov-01011-HardmanMagnus Robot Fighter #1

Autori: Fred Van Lente (testi), Cory Smith (disegni)

Casa Editrice: Dynamite Entertainment

Provenienza: USA

Genere: Action

Prezzo: $3.99

Data di Pubblicazione: marzo 2014

Il secondo titolo in arrivo sugli scaffali dei comicbook stores americani del redivivo universo Goldkey targato Dynamite è Magnus Robot Fighter.

Ai testi troviamo Fred Van Lente mentre alle matite Cory Smith.

Magnus Robot Fighter fu creato da Russ Manning nel 1963 e vedeva nell’anno 4000 Magnus a capo di una resistenza umana contro i robot che avevano preso il controllo della Terra e da cui la razza umana doveva dipendere per la sopravvivenza.

Van Lente ci fa conoscere il professor Russell Magnus insegnante di storia e di karate nella piccola cittadina montana di Maury’s Peak prodigio della tecnologia in quanto robotizzata ed automatizzata in tutte le sue attività ed amministrata dalla intelligenza artificiale 1A.

Il quadro idilliaco descritto così nella prima parte dell’albo fa da contraltare ad un misterioso attacco alla cittadina che farà “svegliare” Magnus in una futuristica città popolata da robot.

I robot non prenderanno bene la presenza di Magnus cercando di immobilizzarlo ma il karate del protagonista avrà la meglio almeno fino all’arrivo della misteriosa Leeja Clane umana al servizio dei robot come poliziotta.

In questo primo albo Van Lente riprende le coordinate originali del personaggio senza nascondere le influenze attraverso cui rilegge Magnus centrifugando così un po’ di Asimov e un po’ di Matrix e nel contempo confeziona un albo “da manuale”: prima parte introduttiva, seconda parte dal ritmo più sostenuto con un po’ d’azione, cliffhanger finale.

I dialoghi sono essenziali, i personaggi introdotti con il giusto ritmo e l’azione funzionale al cliffhanger finale che giustamente rappresenta il perno dell’albo funzionando più che discretamente.

Ora è chiaro che per quanto il concept di Magnus fosse “rivoluzionario” negli anni ’60 nel rileggerlo oggi ha perso un po’ di carica se non altro perché le stesse tematiche sono state rilette e/o diluite in altri contesti ad esempio tuttavia Van Lente fa un ottimo lavoro di “impostazione” rendendo questo #1 scorrevole e leggero nella lettura senza necessariamente cercare il “colpo ad effetto” come accaduto in Turok ad esempio.

L’ottima prova di Van Lente è coronata anche dalle matite superbe di Cory Smith a metà fra la nitidezza di Francis Manapul e la costruzione delle tavole di Rob Guillory.

Se proprio dovessi cercare il pelo nell’uovo direi che il disegnatore non da il meglio nelle scene d’azione a fine albo ma sarebbe comunque ingiusto nei confronti di una prestazione maiuscola.

In definitiva Magnus Robot Fighter mi è piaciuto, si è lasciato leggere e l’ho trovato fresco e divertente e sicuramente mi ha incuriosito maggiormente rispetto a Turok.

Piccola nota a margine: su due albi finora usciti del nuovo universo Dynamite/Goldkey ho notato un comparto grafico di molto sopra la media e questo non può non deporre a favore della squadra editoriale della Dynamite!

VOTO: 7

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