Orfani n. 4: Spiriti nell’ombra – Recensione in anteprima

Pubblicato il 15 Gennaio 2014 alle 11:59

La luce dovrebbe essere simbolo di speranza, dovrebbe infondere calore e coraggio. Ma quando diventa accecante, quando diviene minaccia per l’umanità seminando morte e distruzione, l’unico nascondiglio sicuro è l’oscurità, un cuore di tenebra che genera mostri, letali assassini, guerrieri del domani, nostra unica speranza contro la forza aliena che ha colpito la Terra. Sam, la Mocciosa, la più piccola e, forse, la più letale degli Orfani, trova nell’amico Ringo un unico legame che verrà tragicamente spezzato.

OrfaniOrfani 4

Autori: Roberto Recchioni (soggetto e sceneggiatura), Massimo Dall’Oglio, Gigi Cavenago (Disegni), Lorenzo De Felici (colori), Massimo Carnevale (copertina)

Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore

Genere: Fantascienza

Provenienza: Italia

Prezzo: 4,50 euro

Data di pubblicazione: 16 gennaio 2014

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La più discussa serie a fumetti degli ultimi mesi, scritta da Roberto Recchioni e ideata sotto il profilo grafico da Emiliano Mammucari, giunge al quarto numero e prosegue l’approfondimento dei protagonisti. Nell’episodio precedente seguivamo le gesta di Ringo, disperso in una zona paludosa del pianeta alieno in cui vivono gli esseri che hanno (o avrebbero) attaccato la Terra. Questa volta, quindi, la storia non può che essere incentrata su Sam, la piccola Mocciosa, che ha trovato in Ringo l’unico vero amico nel gruppo degli Orfani.

Le due linee temporali parallele nelle quali è suddiviso equamente l’albo sono in questo caso illustrate da due disegnatori differenti. Il flashback è opera di Massimo Dall’Oglio che ci presenta una Sam dai tratti dolci e malinconici che possono trasformarsi in una maschera di rabbia, con quegli occhi tristi che si riempiono d’odio e poi rimangono sgranati, fissi, smarriti, spaventati. Una bambina privata della sua innocenza e imbrattata di sangue.

Ringo, toreador bambino prima dell’apocalisse, sembra essere l’unico in grado di decifrare e domare Sam fronteggiandola in una cella che fa da piccola arena. Il rapporto tra i due, presentato con apparente semplicità, sia nei dialoghi che nella scena d’azione, è più complesso e sottile di quanto sembri. L’unico mezzo d’espressione col quale la Mocciosa sembra poter tirar fuori i propri sentimenti è la violenza e Ringo la lascia sfogarsi, fungendo da contraltare, ritrovandosi con lei in un abbraccio disperato.

Nella parte ambientata nel futuro, Gigi Cavenago ci regala una Sam adulta e bellissima, inguainata nel suo sexy costume attillato, traumatizzata dalla perdita di Ringo ed arrabbiata coi superiori per averlo abbandonato. La battaglia di turno con gli extraterrestri si svolge in uno scenario innevato, nel bel mezzo di una bufera, ed è ancora la Mocciosa a fare la parte della leonessa. Non solo Recchioni comincia a svelarci qualcosa di più sugli esseri alieni ma si concede un duplice, se non addirittura triplice, colpo di scena finale.

Efficace la colorazione di De Felici. La luce viene intesa come minaccia nel prologo e nessuna scena del flashback si svolge di giorno, sotto il sole. La maggior parte delle ambientazioni sono illuminate da luci artificiali stranianti o gelide come la neve che avvolge tutto nella seconda parte del racconto. Un plauso a Massimo Carnevale per la splendida copertina in cui lo sguardo di Sam sembra triste e rabbioso al contempo e la luce pare essere quella della fiamma che arde nel cuore della ragazzina, un fuoco che non scalda ma distrugge come la luce che le ha tolto l’infanzia. E l’unico vero calore è quello del sangue versato.

Voto: 8,5

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