Recensione Echo vol.2 Atomic Dreams – Free Books

Pubblicato il 30 Agosto 2010 alle 11:26

Autore: Terry Moore (testi e disegni)
Casa Editrice: Free Books
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,90  17 x 26 pp. 104


Giunge al secondo volume Echo, la bella serie scritta e disegnata da Terry Moore, autore del celebrato Strangers in Paradise, proposta dall’etichetta indie statunitense Abstract Studios e tradotta in Italia da Free Books. E coloro che già apprezzavano le intricate e appassionanti vicende di Francine e Catchoo, troveranno, con Echo, pane per i loro denti.

Come hanno già avuto modo di scoprire i lettori del precedente volume, Echo è una serie indubbiamente diversa da Strangers ma altrettanto valida. Protagonista indiscussa del serial è la bellissima Julie, ragazza dalla vita sentimentale problematica che, in un giorno qualsiasi, trovandosi, per una serie di circostanze, nel deserto del Nevada, rimane coinvolta, suo malgrado, in un esperimento.

Il suo seno viene ricoperto da un materiale non meglio identificato, che a volte assume la funzione di una corazza, e che respinge le persone che cercano di attaccarla. Tale sostanza è legata alla morte di una pilota, Annie, e alle macchinazioni di una società, la Henry, che ha creato la sostanza in questione, chiamata Phi.

Ovviamente, sia l’Henry sia l’esercito americano cercano Julie, dal momento che, senza che lei lo sospetti, è diventata una specie di arma vivente. Entrata in contatto con un ranger, Dillon, il fidanzato della defunta Annie, ansioso di scoprire le cause della sua morte, diventa l’oggetto di una serrata caccia. A complicare una situazione già di per sé ingarbugliata, c’è un misterioso barbone, che si fa chiamare l’Omega, la cui mano è ricoperta dalla sostanza Phi, anch’egli in cerca di Julie, e che ha la preoccupante tendenza a lasciarsi alle spalle una scia di cadaveri.

Queste erano le premesse della serie, almeno alla conclusione del primo volume; e in questa nuova uscita, che comprende i nn. 6-10 del comic-book, la trama si fa più intensa e drammatica. L’infida Ivy, agente che lavora per la Phi, dotata di peculiari capacità intuitive, infatti, farà di tutto per scovare Julie. In questa sequenza, naturalmente, Moore non risolve le questioni in sospeso; tuttavia, chiarisce la natura e gli scopi della sostanza Phi e, per giunta, in un’affascinante sequenza onirica, inserisce alcuni dettagli sul passato della sorella di Julie, Pam, ricoverata in una clinica a causa di un trauma.

E anche stavolta Echo dimostra di essere un fumetto leggibile a più livelli, con notevoli spunti di riflessione, a cominciare dalla spietatezza dell’apparato militare statunitense e dalla mancanza di scrupoli di certi ambienti scientifici. La narrazione, peraltro, è caratterizzata da un bel mix di introspezione e di azione (anche se, a mio parere, quest’ultima prevale: e vi anticipo che non mancheranno inseguimenti e stragi ad opera del terribile Omega, tra corpi umani smembrati e pestiferi babbuini sventrati!).

I dialoghi sono meno riflessivi rispetto a quelli del precedente tp, ma sono ben impostati e il tratto grafico di Moore è delizioso. L’autore riesce ad esprimere con semplici ma espressivi tratti gli stati d’animo di ogni personaggio e dà il meglio di sé quando visualizza la delicata e intrigante bellezza di Julie e i desolanti paesaggi dell’entroterra americano, simboli metaforici del senso di solitudine e di paranoia cospiratoria che permea la storia.

Insomma, Echo si conferma un’opera pregevole, malgrado il capitolo iniziale mi avesse colpito di più. Ed è una lettura consigliabile. Mi sento in dovere, però, di fare un appunto su qualcosa che, precedentemente, alcuni lettori mi avevano fatto, giustamente, notare. L’edizione italiana della Free Books non rende giustizia all’opera. La carta è scadente e non valorizza i disegni di Moore e nemmeno la rilegatura e, più in generale, il packaging è degno di nota. Possibile che certe case editrici ancora non capiscono che questi elementi sono importanti per i lettori?


Voto: 7

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