Psycho-Pass – Recensione Anime

Pubblicato il 19 Settembre 2013 alle 12:00

Nella virtuale e labirintica Tokyo dell’anno 2100 i destini della neo-ispettrice del dipartimento anti-crimine Akane Tsunemori e dell'”Esecutore” Shinya Kanemori si incrociano inaspettatamente. Tra i due nasce un’intesa che li porta alla scoperta delle oscure ombre che si celano dietro l’illusorio e falso universo di una società perfetta..

Psycho-Pass

psychopass

Autore: Gen Urobuchi

Regia: Naoyoshi Shiotani

Sceneggiatura: Gen Urobuchi

Musiche: Yuugo Kanno

Genere: Azione- Sci-Fi- Thriller

Numero e durata degli episodi: 22 x 24”

Data di trasmissione:  2012 – 2013 (Giappone), Tv Streaming Popcorn Tv (Sottotitolato/Audio Originale) – Rai 4 Autunno 2013 (Audio Doppiato)

Editore italiano: Dynit

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Nei primi Anni 90, lo sviluppo della “Rete” o World Wide Web, il sistema che ancora oggi ci permette di comunicare e scambiare dati con tutto il mondo in pochi secondi, era ancora agli albori e veniva prevalentemente usato come mezzo di comunicazione telematica in campi affaristici e militari. Ma, nel giro di pochi anni, grazie alla rapida evoluzione della tecnologia digitale, essa è diventata accessibile alla maggior parte della popolazione mondiale, portando profondi cambiamenti nella società. Grazie ai social network, gigantesche “piazze” virtuali dove si può incontrare e far amicizia con persone di qualsiasi nazionalità, possiamo condividere con esse i nostri pensieri ed esperienze personali utilizzando procedure molte semplici e veloci.

Tutto ciò sembrerebbe divertente e vantaggioso, ma in realtà il web potrebbe inconsapevolmente ed improvvisamente trasformarsi in un’arma a doppio taglio che, se usata in maniera impropria, può prendere il sopravvento su di noi controllando la nostra mente o anche, permettendo di far “spiare” a chiunque ogni aspetto di noi stessi e della nostra vita, rendendoci più vulnerabili a volontà a noi sconosciute ed esterne che intrappolano non solo il nostro essere “virtuale”, ma anche quello “reale” ad esso confinante, annullando ogni volontà manipolando il nostro vivere quotidiano.

In “Psycho-Pass”, anime trasmesso in Giappone durante lo scorso autunno e pronto a sbarcare qui in Italia su Rai4 durante l’”Anime Thursday” nella medesima stagione di quest’anno, sotto l’egida della Dynit che ne ha acquisito recentemente i diritti, l’autore Gen Urobuchi ha ipotizzato e creato un futuro in cui le città, in questo caso Tokyo, non sono dissimili ad un sistema operativo dove tutto è organizzato e gestito da un grosso processore soprannominato “Sybil Sistem che decide l’ordine e la sorte dei suoi abitanti quasi come fossero semplici ed anonimi file o programmi.

La storia ha come protagonista Akane Tsunemori, una giovane ragazza neo-laureata che,tramite i suoi dati di studio,viene indirizzata dal Sybil System verso occupazioni di utilità sociale, tra cui un posto come neo-ispettrice nel Dipartimento di pubblica sicurezza della città. Con entusiasmo, la giovane Akane sceglie proprio quest’ultima opzione trovandosi scaraventata improvvisamente in una realtà del tutto diversa da quella in cui una città tecnologica ed ipervirtuale, dove ogni problema o aspetto viene risolto o nascosto se necessario, l’aveva abituata.

Durante il suo primo giorno di lavoro, sfortunatamente grigio e piovoso, Akane viene convocata d’urgenza in un quartiere squallido e malfamato situato nei sobborghi della città, abitato solo da senzatetto e da gente allo sbando totale. Una volta sul posto fa conoscenza con il suo collega, l’ispettore Ginoza, un tipo dal carattere freddo e distaccato, che le spiegherà subito tutti i meccanismi e le regole del Dipartimento, invitandola ad entrare subito in azione, dato lo stato di carenza di personale e il caso particolarmente delicato di cui sono chiamati a rispondere.

Un cittadino, durante un normale controllo del suo Psycho-Pass da parte di uno dei tanti scanner presenti in città, è improvvisamente impazzito, facendo salire il livello di stress e il coefficiente di criminalità (un dato che calcola la probabilità del soggetto a compiere atti violenti o contro la legge) a livelli di elevata pericolosità.

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Lo “Psycho Pass” utilizza dei codici “a colori”

per schematizzare un soggetto, ed esso varia secondo lo stress da egli provato. Se il soggetto è in condizioni “normali” il colore è “Purple” mentre, se lo stress viene incrementato da un evento o una situazione critici(gli agenti chiamano questo evento “intorbidimento”), può salire al livello estremo chiamato “Green Forest”, in cui il soggetto, gravemente alterato psichiatricamente, rappresenta un grave pericolo per la comunità, e deve essere eliminato, tramite dei dispositivi chiamati “Dominator”, delle pistole altamente tecnologiche in grado di leggere gli “Psycho Pass” comunicando con il “Sybil System”, calcolare il coefficiente di criminalità e, in base ad esso, adottare il metodo più efficace per neutralizzare il pericolo.

Oltre a ciò, il dipartimento dispone di un’unità di “Esecutori”, soggetti umani che, solamente a causa del loro alto coefficiente di criminalità, non possono circolare liberamente in città ma, grazie alla loro “affinità” ai criminali ricercati vengono “graziati”, in quanto non colpevoli di nessun reato, ed usati per individuare i soggetti che tentano di fuggire alla cattura o all’esecuzione. Pur lavorando a stretto contatto con gli agenti, essi vengono denigrati a semplici “strumenti umani”. Devono ubbidire ai loro ordini, proteggerli da eventuali pericoli e, sempre sotto l’autorizzazione dell’Agente, eliminare il soggetto ricercato. Essi non possono entrare nelle confidenze dei loro superiori, poichè le regole impongono che tra i due sia sempre presente un freddo confine emotivo, che permetta agli agenti di neutralizzare l’”Esecutore” in caso esso vada fuori controllo.

Akane, ancora spaesata e disorientata, assiste all’arrivo sul luogo della missione degli Esecutori e, dopo una brevissima presentazione, Ginoza dà il via alla missione, assegnandole un Dominator, con cui Akane si dimostra subito impacciata, e assegnandole due “Esecutori”, un ragazzo di nome Shinya Kogami, che la colpisce subito con il suo carattere oscuro e carismatico, e un’ uomo di mezz’età con una protesi metallica al braccio, Tomomi Masaoka che, durante il pattugliamento del quartiere, spiegherà ad Akane il sofisticato collegamento tra la città e il dipartimento di sicurezza e, con fare paterno, la guiderà in questa sua prima ma sconvolgente esperienza sul campo.

Nel corso della missione sarà il terzo Esecutore, Shusei Kagari, un’adolescente dal carattere allegro e scherzoso sotto custodia del dipartimento dall’età di 5 anni, ad individuare il criminale, facendo fuoco contro di lui e mancandolo. Sentendosi ancora più braccato, il criminale porta con sé la giovane donna che tiene in ostaggio, nei sotterranei del quartiere, dove però viene raggiunto ed eliminato da Masaoka e Shinya ma, al momento di riscattare l’ostaggio sorge un problema: il suo Psycho-Pass si è intorbidito a causa delle violenze subite da parte del suo aguzzino, ed il Dominator vede la giovane donna come irrecuperabile e quindi soggetta anch’essa ad essere eliminata. Masaoka vorrebbe ucciderla ma Akane, presa da un forte impeto emotivo, si attacca disperatamente a lui per fermarlo, così Shinya è costretto a raggiungere l’ostaggio per eseguire il compito e concludere la missione. Proprio mentre sta per premere il grilletto, viene colpito da un proiettile Paralyzer partito dal Dominator di Akane, sfuggitole accidentalmente nel tentativo di fermare anche lui, e si accascia a terra privo di sensi.

psycho-pass cast

La missione, nonostante il piccolo “incidente” di percorso si conclude con esito positivo, poiché, proprio grazie alle parole rassicuranti della giovane ispettrice, lo stress dell’ostaggio cala, facendo rientrare nei parametri accettabili i dati dello Psycho-Pass, permettendo poi a Ginoza, che accorre subito dopo, di immobilizzarla con un secondo Paralyzer per sottoporla alle cure necessarie. Sarà proprio quest’incidente ad avvicinare ancora di più Shinya e Akane. La giovane ragazza infatti, dopo aver avuto un breve colloquio con lui nell’ospedale interno al dipartimento dopo l’incidente, si renderà conto dell’attrazione che il giovane ragazzo esercita su di lei a causa della sua misteriosa e sfuggente personalità, al punto tale di farle mettere in discussione il modo in cui il dipartimento usa gli Esecutori.

Su questo punto si troverà spesso a discutere sia con Ginoza che con il saggio Masaoka, che definisce Shinya una specie di abisso oscuro da cui stare alla larga, quando, dopo la sua prima pasticciata e traumatica missione, i tre Esecutori verranno le verranno affiancati definitivamente. Ma grazie alla forza e alla limpidezza del suo cuore e del suo animo, Akane riuscirà a superare la paura dell’oscuro ignoto che circonda il passato e la personalità di Shinya, stabilendo con lui una profonda intesa. Essa le permetterà di “risvegliarsi” dalla manipolata virtualità cittadina, dietro la quale, silenzioso e freddo come un ragno, si nasconde un misterioso burattinaio che, tessendo e tirando i suoi fili, coinvolgerà Shinya, già legato a lui da un’atavica e antica rivalità,e la giovane e determinata Akane in una spirale di misteriosi e delicati casi umani al confine tra il sogno di una virtualità finta ma perfetta e la realtà, cruda e tagliente come un diamante sul vetro delle illusioni…

In Psycho-Pass, Gen Urobuchi (Madoka Magica, Fate/zero) ha cercato di prevedere, in modo molto realistico lo sviluppo ed i pericoli di una civiltà iperconnessa sempre più sterile ed omologata scrivendo una sceneggiatura affascinante e quasi premonitiva (e se vogliamo ammonitiva) impreziosita dall’abilità della character designer Akira Amano (Tutor Hitman Reborn!), che è riuscita a calibrare il suo tratto, adattandolo alla personalità di ogni personaggio per poter trasmettere al meglio a chi guarda l’importanza delle emozioni vere che non si nascondono dietro un freddo display o in un mucchio di dati, ma nel calore umano di cui tutti noi abbiamo bisogno per crescere e costruire un mondo più equo e morale..


VOTO: 9

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