Flesh Crossed – Recensione di E. F. Edizioni

Pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 16:00

Un medieval-zombie tutto italiano. Il destino di tre personaggi che si incrocia e si annoda conducendo ognuno di loro nell’oscurità più profonda ad affrontare blasfeme creature che metteranno a dura prova la loro fede.

flash crossed cover Flesh Crossed

Autore: Antonio Costantini (Sceneggiatore), Riccardo Rullo (Disegnatore)

Casa Editrice: E. F. Edizioni

Genere: Horror, Medieval-zombie

Provenienza: Italia

Prezzo: 12.00 €, 17×24, pp. 94, b/n.

Data di pubblicazione: Luglio 2013


La notte di natale dell’anno di nostro Signore 1385, presso il Monastero di San Salvatore nell’Italia settentrionale, un’antica maledizione riporta in vita i cadaveri che cominciano ad inseguire e a dilaniare i viventi perché affamati di carne umana. Ad affrontare questa tetra situazione costellata di sangue ed eresia, facciamo la conoscenza di tre personaggi: padre Crystofer, il dispotico inquisitore fedele al Clero; Rose, una donna tanto bella quanto spietata, perfida megera; Elisabeth, l’eretica guaritrice. Questi sono i protagonisti che affronteranno i maledetti redivivi e freddi zombie.

Un survival horror ben ambientato e ben scritto, forse un po’ troppo didascalico e alle volte un po’ digressivo. Un ottimo soggetto messo alla prova anche dalle poche pagine dedicate. Lodevole la ricercatezza storica con un accurato stile verbale. Tutto il volume punta sulla sceneggiatura che effettivamente sta in piedi e crea della suspance, cosa che non si nota per quanto riguarda il comparto grafico e la rappresentazione per immagini.

Gli ambienti ricreati sono molto bui e lugubri, ma il gioco di luci sembra funzionare poco, i personaggi sembrano molto statici, anche durante le scene d’azione, inespressivi o per lo più mono-espressivi, vengono resi piatti circondanti da un fondale molto spoglio e livellato. Le onomatopee sono troppe, invasive, luminose e distraggono il lettore.

Grazie all’ottima caratterizzazione di Costantini, i personaggi assumono spessore ma che viene prontamente piallato dalle illustrazioni poco curate dal punto di vista anatomico, con un dubbio senso della simmetria e della prospettiva. Molte volte capita che i personaggi perdano completamente i connotati rendendo la vignetta e la lettura un po’ seccante.

Una storia non facile ma godibile che si presta ad una lettura veloce alleggerita, purtroppo, da vignette semplici e poco articolate.

Consigliato solo a coloro che non possono fare a meno degli zombie.


Voto: 5½

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