Lukas n. 1 fumetto, la recensione della nuova serie Bonelli

Pubblicato il 24 Marzo 2014 alle 11:30

Inizia una nuova avventura editoriale per la Sergio Bonelli Editore, che impegnerà la casa editrice di Milano per ventiquattro mesi.

Lukas 01_coverLukas n. 1 – Deathropolis

Autore: Michele Medda (testi) e Michele Benevento (disegni).

Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.

Provenienza: Italia.

Genere: Urban Fantasy.

Prezzo: 3,30 Euro.

Data di pubblicazione: marzo 2014

Con “Deathropolis” prende il via una nuova collana targata Sergio Bonelli Editore, Lukas. Lo fa con un albo pienamente bonelliano per quel che attiene al formato: 16×21 centimetri, con 98 pagine in bianco e nero. Ma, al di là della forma, non mancano gli elementi di novità.

A partire dalla bella copertina di Michele Benevento colorata da Lorenzo De Felici, che così raramente abbiamo visto ricoprire un albo Bonelli. Del resto, anche il fumetto in sé presenta elementi nuovi, particolari, inconsueti per la casa editrice di via Buonarroti. Personaggi che sembrano dover giocare il ruolo di protagonisti finiscono per abbandonare la scena; personaggi che invece a quanto pare questo ruolo lo giocheranno, in questa prima uscita fanno solo una marginale apparizione; la violenza e lo splatter sono mostrati senza edulcorazioni, con uomini sbranati, cadaveri fatti a pezzi, esplosioni, spari a sangue freddo.

A far da collante a tutto ciò, Lukas, il protagonista, il ridestato che sembra invincibile ma che non si candida affatto a recitare il ruolo dell’eroe. Va in giro per la centinaia di tavole dell’albo con la sua espressione a metà tra l’interdetto e l’indifferente, senza mai scomporsi, sia ora costretto ad assistere a scene terribili, sia adesso egli stesso autore di violenze. Lukas è ambiguo, i suoi pensieri ci sono preclusi, né la voce fuori campo che accompagna alcune scene ci chiarisce molto le idee. Accanto a quelle del protagonista, le vicende di altri personaggi, frammiste alle sue in maniera sapiente ed equilibrata, cosicché il filone narrativo principale non risulta gravato da eccessive e lunghe pause.

La violenza, si diceva prima. Ma bisogna senza dubbio inserire un altro elemento: il mistero. Michele Medda imbastisce una trama solida che non solo offre ai lettori una storia coinvolgente e dinamica, ma sa anche suscitare la curiosità per quel che sarà dopo. Non solo la città – il mondo – protagonista dell’albo sembra essere tutta da scoprire, ma lo sono anche le vicende che hanno portato Lukas a essere quello che è, quelle che lo legano – o lo legheranno – agli altri personaggi.

Sul piano grafico la serie inizia altrettanto bene. Michele Benevento sa essere ora realistico e dettagliato, ora inquietante e spaventoso. I suoi scenari metropolitani cupi e spietati sono ancor più a effetto perché ricordano le nostre stesse città. I personaggi che egli ritrae sono pubblicitari, lavoratori edili, imbianchini provetti. Ma un attimo dopo si ritrovano a sbranare uomini o sbudellare cadaveri. Un contrasto, questo tra normalità e orrore, che inevitabilmente si configura come un punto di forza per la storia.

Lukas è un personaggio che non ha memoria: il percorso che compirà per ritrovare la sua identità sarà, per quel che ci è dato sapere, lungo e complicato, ma fino a quando sarà sostenuto da una trama rigorosa e intrigante, che mette in scena una realtà urban fantasy che si presta anche a interpretazioni metaforiche e accostamenti con il nostro presente e futuro prossimo, fino a quando sarà impreziosito da tratti come quello di Benevento, capaci di rendere naturali personaggi ed episodi che non lo sono affatto, senza però rinunciare alla spettacolarità di alcune scene, beh, possiamo scommettere che l’impresa, al di là del suo esito, sarà certo seguita e apprezzata dai lettori.

Voto: 8

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