Freud Una Biografia a Fumetti – Recensione Panini 9L

Pubblicato il 3 Giugno 2013 alle 17:00

Panini Comics propone un’affascinante biografia a fumetti dedicate al padre della psicoanalisi, Sigmund Freud! Fatevi conquistare dalla vita intrigante di una delle grandi menti del Novecento raccontata da Corinne Maier e Anne Simon!

Freud Una Biografia a Fumetti

Autori: Corinne Maier (testi), Anne Simon (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Biografico

Provenienza: Francia

Prezzo: € 15,00, 22,6 x 29,8., pp. 64, col.

Data di pubblicazione: aprile 2013

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Sigmund Freud è una delle più importanti personalità del Novecento e il padre della psicoanalisi è responsabile di una rivoluzione culturale che nemmeno i più acerrimi detrattori riuscirono a negare. Il pensiero freudiano, del resto, non costituì solo l’inizio di una branca del sapere denominata, appunto, psicoanalisi, ma influenzò la letteratura (Joyce, Virginia Woolf, Italo Svevo e altri celebrati romanzieri non avrebbero potuto concepire e pubblicare certe opere senza l’influsso di Freud), le arti figurative e il cinema (cosa avrebbero fatto cineasti diversissimi come Hitchcock, Bergman e Lynch senza il suo lavoro?). E in questo senso il discorso potrebbe continuare a lungo.

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La scoperta dell’inconscio, le riflessioni sul complesso di Edipo, le analisi dei sogni e molte altre cose hanno reso Freud un elemento imprescindibile della cultura novecentesca e va da sé che realizzare un fumetto imperniato sulla sua vita non era un compito facile. Ci è riuscita però Corinne Maier, guarda caso una psicoanalista, che ha scritto la sceneggiatura di Freud che Panini Comics meritoriamente propone nella linea editoriale 9L. La Maier ha agito con intelligenza, optando non tanto per una narrazione tradizionale quanto per un incedere espressivo che rimanda alla fantasticheria e alla dimensione onirica, in linea con alcuni aspetti della sensibilità freudiana.

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Con pochi e incisivi dettagli e con una scrittura elegante, delicata, mai pedante e retorica, l’autrice guida quindi il lettore nei meandri della complessa e proteiforme esperienza esistenziale di Freud. Inizia con l’infanzia e procede con l’adolescenza fino a giungere ai primi interessi in campo medico che lo spingeranno ad occuparsi dei problemi emotivi dell’essere umano e gli faranno concepire l’idea, sconvolgente per la mentalità dell’epoca, dell’inconscio. Ma la Maier va oltre e non tralascia nulla: avremo a che fare con il complesso di Edipo, persino con l’inquietante formula del ‘perverso polimorfo’ secondo la quale i bambini, sin da prima della pubertà, hanno pulsioni sessuali (e in questa epoca di moralisti d’accatto è davvero coraggioso ricordarlo), con i suoi rapporti spesso burrascosi con gli allievi, a cominciare da Jung, e così via.

Tuttavia, la Maier non compie un’agiografia e non si esime dal descrivere pure i lati più difficili e controversi della figura di Freud: la tendenza a dominare gli altri e ad imporre il suo punto di vista; un dogmatismo che a tratti emerge nelle sue affermazioni; il suo conservatorismo che lo porta a detestare qualsiasi forma di rinnovamento; le accuse di misoginia; e il disinteresse, se non addirittura astio, nei confronti della politica e delle religioni da lui intese come forma di repressione delle coscienze (cosa che mi trova decisamente d’accordo!).

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Inoltre, la Maier realizza un ritratto affascinante di Vienna, la città che tanta importanza ebbe nella formazione di Freud, e del raffinato milieu culturale che l’animava, tramite fugaci apparizioni di Wittgenstein, Schnitzler, Klimt, Musil, Mahler e tanti altri; città però già contaminata dai germi del Male che in seguito devasterà l’Europa e infatti non manca la presenza di Hitler che proprio nel periodo in cui Freud iniziava la sua attività di psicoanalista viveva a Vienna.

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Naturalmente ci sarebbero ulteriori argomenti di discussione ma credo che si sia capito che Freud è un’opera di qualità che vale la pena leggere, pertanto spetterà all’utente il compito di sperimentare in prima persona questo trip. Sì, ho scritto trip poiché dal punto di vista grafico la bravissima penciler Anne Simon ha svolto un lavoro sopraffino. Il suo stile non è realistico ed è appropriato per la rappresentazione della vita di un uomo che ha fatto dell’analisi del sogno la sua missione. Ha un’impostazione che potremmo definire cartoon che però non scade mai nel grottesco. Perciò si può usare l’espressione ‘cartoon surrealista’ o qualcosa del genere.

D’altronde, l’influenza dei surrealisti è palese specialmente nelle tavole a tutta pagina, ricche di simboli metaforici che fanno pensare ai libri di Freud ma anche ai quadri di Dalì (e peraltro il trasgressivo pittore fa la sua comparsa in una sequenza ambientata a Londra). Alcuni di tali simboli (per esempio, i funghi) hanno una matrice chiaramente fallica; altri sono di più ardua interpretazione ma non risultano meno intriganti.

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La Simon concepisce, quindi, tavole a tutta pagina ed altre contrassegnate da una griglia rigida di minuscoli riquadri spesso con un lay-out inventivo. Basti considerare quella le cui vignette formano la parola Psychoanalyse per comprendere le sue capacità; o ragionare sulle sequenze imperniate sul mito della Sfinge dove i riferimenti alle arti figurative dell’antichità sono evidenti. Anche per ciò che concerne il disegno, mi sono limitato a fornire pochi accenni e il mio consiglio spassionato è quello di leggere Freud e di giudicare di persona. Si tratta di un’opera non trascurabile e vale l’acquisto.


Voto: 8

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